PALLA AL CENTRO
Le italiane in Europa: manca l'intensità
Il calcio sarà anche un gioco uguale in ogni latitudine, ma cambiano le declinazioni e quindi la percezione dello spettacolo. Basta vedere una partita della nostra serie A e una di Champions per rendersene conto. La differenza c’è e si vede, perché l’interpretazione è diversa. E c’è una parola magica che riassume i due modi di intendere il calcio: si chiama intensità. Ovvero dare energia, forza e potenza all’azione di gioco. Per giocare con intensità servono preparazione atletica e fisicità. In Europa si gioca a un ritmo diverso, certamente superiore. E più si arriva in alto, più si nota. La tecnica abbinata alla velocità di esecuzione marca una differenza sostanziale dagli ottavi di finale in poi in Europa. Più sale il livello di competitività e più emergono le carenze del calcio italiano. Che in quanto ad intensità ha ancora tanto da imparare. Questione di mentalità e applicazione più che altro. Nel primo tempo dell’Emirates il Napoli non ha mai avuto tempo di ragionare, aggredito dall’Arsenal; lo stesso ha fatto l’Ajax con la Juve all’inizio del secondo tempo di mercoledì scorso. In Italia non andiamo a briglie sciolte, raramente si gioca con intensità. No, noi siamo i maestri della tattica, utilizzata il più delle volte per limitare l’avversario e non per esaltare i nostri punti di forza. Ma nel momento in cui viene meno il talento del singolo, perché non ne abbiamo o perché non abbiamo la forza economica per andarli a prendere, la tattica può incidere fino a un certo punto. Ecco perché sia Juventus che Napoli dovranno giocare le gare di ritorno in campo internazionale con ben altro ritmo. Ben altra mentalità. Dovranno aumentare l’intensità di gioco per essere competitivi. Bisogna correre di più e meglio. Essere audaci. Facile a dirsi, meno a farsi a metà aprile, all’inizio di un rush finale di un campionato a 20 squadre che non ha più ragione di esistere. Vuoi perché all’interno si giocano più campionati in uno vuoi perché è arrivato il momento di alleggerire gli impegni in calendario. Per due motivi: per dare una mano alla Nazionale e per evitare di arrivare con il fiatone agli appuntamenti più importanti a livello internazionale.
@roccocoletti1.
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