Pescara-Carpi, Epifani: ci è mancato un pizzico di fortuna
Il tecnico: «Contento per la reazione, abbiamo cancellato il ko col Parma. Se giocheremo così i risultati arriveranno»
PESCARA. Qualche progresso rispetto al match col Parma, ma non basta per uscire dalla crisi. Seconda sconfitta per Massimo Epifani che le prova tutte per invertire la rotta. Il successore di Zdenek Zeman sceglie il 3-5-2 e presenta sette novità in formazione. L’assedio finale non cambia il risultato e i biancazzurri escono dal campo tra i fischi.
L’allenatore è deluso per il risultato, però elogia la squadra per l’impegno, tant’è che al triplice fischio la raccoglie a ridosso del centrocampo per tranquillizzarla. «Ho detto ai ragazzi che potevano uscire dal campo a testa alta perché avevano dato tutto», racconta Epifani, «poi ho chiesto di salutare i tifosi e prendersi i fischi. Quando si perde è normale che il pubblico sia triste. La curva ci ha sostenuto ancora una volta fino al fischio finale e mi sembrava giusto ringraziarla. I ragazzi hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia e per questo sono soddisfatto».
L’allenatore guarda il bicchiere mezzo pieno. «Non siamo riusciti a portare a casa nemmeno un punto, ma in campo ho visto lo spirito giusto. Siamo stati attenti e concentrati per quasi tutti i novanta minuti e purtroppo abbiamo pagato l’unica distrazione. Non era facile giocare contro il Carpi che è una squadra scorbutica. Alla fine ho letto i dati: il Pescara ha tirato in porta 12 volte, loro una sola e hanno vinto. Purtroppo ci gira male, ma se continueremo a giocare così i risultati arriveranno».
Tre punti di vantaggio su Cesena e Brescia, quint’ultime in classifica. L’obiettivo play off è lontanissimo e la zona retrocessione è sempre più vicina. «Questa gara non cambia le mie sensazioni. La classifica mi avrebbe preoccupato anche se avessimo vinto. In B non si può mai abbassare la guardia, anche se sono convinto che il Pescara abbia le potenzialità per risalire la china».
Il tecnico spiega le scelte iniziali. «Avevamo giocato tre giorni prima e per questo ho cambiato la formazione. Ho bisogno di tutti. Il 3-5-2? Ho ereditato una situazione non bella in fase di non possesso, perciò ho cercato di dare un’impostazione nuova. In attacco ho messo Bunino e Cappelluzzo perché mi servivano per fare la guerra contro i tre centrali del Carpi. Poi, quando sono calati i ritmi, ho inserito Mancuso per attaccare meglio la profondità e poi Falco passando al 3-4-1-2. Purtroppo abbiamo subìto un gol dopo pochi minuti in contropiede e questo ci ha complicato i piani. Ma ci siamo rialzati e piano piano siamo cresciuti. Nel secondo tempo abbiamo stretto il Carpi nella propria area di rigore, ma non siamo riusciti a trovare il guizzo giusto».
In realtà, negli ultimi tempi con Zeman il Pescara aveva subìto pochi gol. «Sì, però la squadra ultimamente non aveva mai collezionato più di quattro o cinque tiri verso la porta avversaria. Oggi (ieri, ndr) credo che sotto questo profilo tutti possiamo essere soddisfatti».
Il calendario mette i brividi. Nelle prossime quattro partite, il Delfino giocherà tre volte in trasferta contro Avellino, Brescia e Palermo e una all’Adriatico con la capolista Empoli. «Pensiamo alla prossima gara. Torno a casa sereno perché la mia squadra ha reagito dopo una sconfitta pesante. Ripeto, ho visto lo spirito che desidero».
Minimo stagionale di spettatori. Record negativo di presenze nel match di ieri con il Carpi. I dati parlano di 6.111 spettatori: 1.197 paganti e 4.914 abbonati, ma tra quest’ultimi molti sono rimasti a casa. Il precedente record negativo era quello relativo al match con la Cremonese con 6.277 spettatori.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’allenatore è deluso per il risultato, però elogia la squadra per l’impegno, tant’è che al triplice fischio la raccoglie a ridosso del centrocampo per tranquillizzarla. «Ho detto ai ragazzi che potevano uscire dal campo a testa alta perché avevano dato tutto», racconta Epifani, «poi ho chiesto di salutare i tifosi e prendersi i fischi. Quando si perde è normale che il pubblico sia triste. La curva ci ha sostenuto ancora una volta fino al fischio finale e mi sembrava giusto ringraziarla. I ragazzi hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia e per questo sono soddisfatto».
L’allenatore guarda il bicchiere mezzo pieno. «Non siamo riusciti a portare a casa nemmeno un punto, ma in campo ho visto lo spirito giusto. Siamo stati attenti e concentrati per quasi tutti i novanta minuti e purtroppo abbiamo pagato l’unica distrazione. Non era facile giocare contro il Carpi che è una squadra scorbutica. Alla fine ho letto i dati: il Pescara ha tirato in porta 12 volte, loro una sola e hanno vinto. Purtroppo ci gira male, ma se continueremo a giocare così i risultati arriveranno».
Tre punti di vantaggio su Cesena e Brescia, quint’ultime in classifica. L’obiettivo play off è lontanissimo e la zona retrocessione è sempre più vicina. «Questa gara non cambia le mie sensazioni. La classifica mi avrebbe preoccupato anche se avessimo vinto. In B non si può mai abbassare la guardia, anche se sono convinto che il Pescara abbia le potenzialità per risalire la china».
Il tecnico spiega le scelte iniziali. «Avevamo giocato tre giorni prima e per questo ho cambiato la formazione. Ho bisogno di tutti. Il 3-5-2? Ho ereditato una situazione non bella in fase di non possesso, perciò ho cercato di dare un’impostazione nuova. In attacco ho messo Bunino e Cappelluzzo perché mi servivano per fare la guerra contro i tre centrali del Carpi. Poi, quando sono calati i ritmi, ho inserito Mancuso per attaccare meglio la profondità e poi Falco passando al 3-4-1-2. Purtroppo abbiamo subìto un gol dopo pochi minuti in contropiede e questo ci ha complicato i piani. Ma ci siamo rialzati e piano piano siamo cresciuti. Nel secondo tempo abbiamo stretto il Carpi nella propria area di rigore, ma non siamo riusciti a trovare il guizzo giusto».
In realtà, negli ultimi tempi con Zeman il Pescara aveva subìto pochi gol. «Sì, però la squadra ultimamente non aveva mai collezionato più di quattro o cinque tiri verso la porta avversaria. Oggi (ieri, ndr) credo che sotto questo profilo tutti possiamo essere soddisfatti».
Il calendario mette i brividi. Nelle prossime quattro partite, il Delfino giocherà tre volte in trasferta contro Avellino, Brescia e Palermo e una all’Adriatico con la capolista Empoli. «Pensiamo alla prossima gara. Torno a casa sereno perché la mia squadra ha reagito dopo una sconfitta pesante. Ripeto, ho visto lo spirito che desidero».
Minimo stagionale di spettatori. Record negativo di presenze nel match di ieri con il Carpi. I dati parlano di 6.111 spettatori: 1.197 paganti e 4.914 abbonati, ma tra quest’ultimi molti sono rimasti a casa. Il precedente record negativo era quello relativo al match con la Cremonese con 6.277 spettatori.
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