LA RINCORSA ALLA SALVEZZA
Pescara, ora servono personalità e gol
I segnali di ripresa di Empoli vanno alimentati sabato contro il Venezia con una gara convincente anche in attacco
PESCARA. Il punto sul campo della capolista serve più al morale che alla classifica (agganciata la Virtus Entella a quota 17), ma almeno a livello psicologico potrebbe rappresentare una svolta. Prima del match di Empoli il Pescara era a pezzi, precipitato in ultima posizione dopo quattro sconfitte di fila e con Roberto Breda a forte rischio esonero. L’epilogo del Castellani, invece, ha rinvigorito i biancazzurri, come testimoniano le immagini dei sorrisi e degli abbracci a fine gara. Se la boccata di ossigeno sfocerà in una vera ripartenza lo si saprà soltanto sabato, quando il Pescara ospiterà il Venezia con l’ambizione di tornare al successo che manca dallo scorso 4 gennaio (0-1 a Reggio Emilia). Ovviamente, per centrare l’obiettivo bisognerà migliorare la fase offensiva che anche a Empoli ha mostrato lacune evidenti. Quella difensiva, nonostante le due reti incassate, è apparsa più organizzata rispetto alle partite precedenti, invece i tentativi in attacco sono stati davvero sporadici.
L’autocritica di Breda. Al termine dell’incontro, l’allenatore ha confessato il proprio pentimento per gli errori commessi nella scelta della formazione schierata contro la Reggina. «Ho sbagliato, avrei dovuto inserire gradualmente i nuovi acquisti e non utilizzarli tutti insieme dal primo minuto. Inoltre, in questa fase non siamo pronti per giocare con la difesa a quattro, ho peccato di presunzione e superficialità». Una mossa apprezzabile, di certo non comune. Ovviamente, bisognerà avere altri riscontri per capire se la squadra potrà realmente giocarsi le proprie chance di salvezza, oppure se la performance di Empoli sia scaturita solo da un rigurgito di orgoglio. Di certo, dal punto di vista tattico, la strada è stata di nuovo tracciata. Dopo il breve esperimento della difesa a quattro, si torna alla retroguardia con tre centrali. Il 4-3-2-1 proposto contro Chievo e Reggina avrebbe dovuto liberare un posto a un giocatore più offensivo aggiungendo un peso specifico maggiore in attacco. Nelle due partite giocate con quel sistema di gioco il Pescara avrebbe dovuto creare qualcosa in più in avanti, invece i risultati sono stati impalpabili. Dunque, il 5-3-2 sarà il modulo che accompagnerà i biancazzurri nel prossimo futuro, però è chiaro che per risalire la classifica non sarà sufficiente arginare le sortite degli avversari. Per cullare il sogno salvezza serviranno almeno sette vittorie, che potranno essere centrate solo aumentando l’efficacia in fase offensiva. A centrocampo si spera in una crescita ulteriore di Tabanelli, mezzala abile negli inserimenti, che nel secondo tempo di Empoli ha dato segnali incoraggianti. Bene anche Busellato, moto perpetuo in mediana, che salterà il Venezia a causa della squalifica. L’auspicio è che Dessena, al rientro dopo lo stop di un turno, possa garantire lo stesso contributo. In mezzo Valdifiori e Rigoni potranno alternarsi in cabina di regia, poi sarà imprescindibile il lavoro dei giocatori di fascia, i cosiddetti “quinti”, che dovranno dare sostanza e incisività al 5-3-2. Ecco perché è lecito attendersi una staffetta continua tra Bellanova e Balzano a destra e tra Masciangelo e Nzita a sinistra, così come è accaduto ad Empoli. I quattro biancazzurri dovranno dividersi i minuti per garantire una spinta costante sulle fasce. Chiaramente, senza gol sarà dura salvarsi...
Attacco sterile. Nelle ultime nove partite il Delfino ha realizzato 5 reti, ma nessuna è stata siglata da un centravanti. Gli acuti più recenti delle punte risalgono a quasi due mesi fa e portano la firma di Ceter e Galano nel 3-2 inflitto al Monza (19 dicembre). Il colombiano è stato frenato da un infortunio i cui postumi sono ancora evidenti, mentre Galano ha saltato le ultime tre gare per una distorsione alla caviglia. A Empoli era in panchina e sabato potrebbe rientrare in corso d’opera. In attesa di Giannetti, out per un guaio muscolare, c’è Odgaard che va a caccia del primo gol in biancazzurro. Di positivo c’è il ritorno al gol di Machìn, seppure in maniera rocambolesca, ma servirà tanto altro per svoltare.
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