CALCIO / SERIE C
Pescara, ore decisive per l'allenatore: Padalino nome caldo
La panchina biancazzurra è in cerca di stabilità dopo 15 tecnici in 9 anni
PESCARA. Ultime riflessioni, poi i piani saranno definiti. Come dichiarato da Daniele Sebastiani, entro il week end il Pescara vorrebbe annunciare il direttore sportivo e l’allenatore, ma al momento la scelta definitiva non è stata ancora
fatta. Il presidente biancazzurro vuole ascoltare altri possibili candidati e approfondire i discorsi con chi avrà il difficile compito di programmare la rifondazione.
Secondo quanto riferito dal maggiore azionista del Delfino, toccherà al ds indicare il nome del tecnico che dovrà guidare la squadra in C. In teoria, ci sarebbe la volontà da parte di Sebastiani di fare un passo indietro rispetto agli ultimi anni, in cui l’ultima parola era sempre la sua. Ovviamente sarà così anche in futuro, dal momento che è una figura apicale. Tuttavia, a differenza del passato, i responsabili dell’area tecnica dovrebbero avere più margini di manovra. L’auspicio è che possa nascere un progetto tecnico e stabile.
Ripercorrendo lo storico, negli ultimi anni sulla panchina biancazzurra c’è stato un frenetico via vai. Tre allenatori nella stagione 2012-13 (Stroppa, Bergodi e Bucchi) e due nell’annata successiva (Marino e Cosmi), altrettanti nel campionato 2014-15 (Baroni e Oddo), due nel torneo di serie A 2016-17 (Oddo e Zeman), tre nel 2017-18 (Zeman, Epifani e Pillon), tre nella stagione 2019-20 (Zauri, Legrottaglie e Sottil), e altrettanti nel campionato scorso (Oddo, Breda e Grassadonia). In pratica nelle ultime nove stagioni sono stati quindici i volti che si sono avvicendati sulla panchina pescarese. Incrociando i dati, dal 2012-13 a oggi, solo due tecnici sono rimasti per un’intera stagione e, guarda caso, una volta la squadra ha vinto il campionato (serie A conquistata nel 2016 con Oddo) e l’altra, due anni più tardi, ha centrato la semifinale play off con Pillon. Viene da sé che l’optimum sarebbe scegliere un allenatore in grado di portare a dama il progetto tecnico. Insomma, è vietato sbagliare, ecco perché Sebastiani fa bene a riflettere in maniera approfondita. E non è detto che sia tardi. In fondo il campionato di C non è ancora terminato e non si conosce nemmeno il nome della quarta promossa in B. L’ideale sarebbe imitare il modello Cittadella, un club che ha ottenuto grandi risultati spendendo pochissimo. Negli ultimi cinque anni ha sempre centrato i play off di B disputando due finali. Dal 2002 a oggi ha ingaggiato solo tre allenatori (Maran, Foscarini e Venturato), mai un esonero e un solo direttore sportivo, Stefano Marchetti, che pesca dalla C e si piazza ai vertici della B con il monte ingaggi più basso (poco più di 3 milioni di euro). Dal punto vista economico, nulla da eccepire sulla gestione Sebastiani, però i risultati sportivi delle ultime tre stagioni sono stati molto deludenti.
Tra i tecnici, l’ultimo sondato è Pasquale Padalino della Juve Stabia e un passato al Foggia. Amante del calcio offensivo, è un nome da tenere in considerazione con il placet del ds che verrà scelto a breve. Resta in stand-by la trattativa con Pietro Fusco. Il presidente ha preso informazioni su altri profili e non è escluso che faccia nuovi tentativi. Magari potrebbero entrare in corsa anche dirigenti ora impegnati con le rispettive squadre negli spareggi promozione di C. Ad esempio Oscar Magoni, direttore sportivo della Feralpisalò (eliminata ieri nei play off dall’Alessandria) che nelle scorse settimane è stato accostato al Delfino.