BIANCAZZURRI AL TERZO POSTO

Pescara, Pillon ha un ritmo da A 

Il tecnico ha la media punti (1,57) più alta degli ultimi anni, addirittura migliore di Zeman

PESCARA. La serie A non è più pura utopia. Il Paradiso della zona promozione è distante appena un punto e il Pescara (terzo) ha davanti 10 tappe per provare ad arrivare a braccia alzate sulla linea del traguardo dell’11 maggio, quando ci sarà l’ultima gara di campionato contro la Salernitana. Per quella data i biancazzurri sperano di festeggiare qualcosa di inimmaginabile da preventivare nella scorsa estate. Dieci partite, «dieci finali», come le chiama Bepi Pillon, trenta punti in palio e la consapevolezza che il Delfino può giocarsi tutte le carte fino all’ultimo. La parte decisiva della stagione è entrata nel vivo e nei prossimi due mesi bisognerà sbagliare il meno possibile. Il Pescara ha una media punti a partita di quasi 1,7 e, se dovesse mantenere questo trend, chiuderebbe la stagione regolare a quota 61, che potrebbe anche bastare per andare in serie A senza passare dai play off.
Il 63enne tecnico biancazzurro ci crede e, nonostante sia stato criticato per alcune partite poco brillanti, negli ultimi campionati del Pescara è colui che ha la media punti personale più alta (1,57), superando anche Zdenek Zeman (1,52).
I biancazzurri, dopo lo stop di Benevento, contro lo Spezia hanno dato dimostrazione di avere carattere e soluzioni tattiche di rilievo per sopperire a delle assenze pesantissime, come quella del capitano Gaston Brugman.
Intuizioni vincenti. Pillon, nonostante una rosa meno assortita rispetto alle concorrenti alla promozione, dopo essersi inventato Gravillon terzino (con buone indicazioni), Marras trequartista ed equilibratore tattico formidabile, ha ridato un ruolo chiave ad Alessandro Bruno. Il 35enne mediano biancazzurro ha sfoggiato una prova di spessore dando sicurezza e solidità al Delfino e maggiore spensieratezza alle mezze ali.
Memushaj, per esempio, domenica ha giocato una delle migliori partite della stagione, mettendo in mostra tutte le sue doti negli inserimenti e lo zampino nei gol di Mancuso e Crecco.
Nel momento di difficoltà, dunque, il Delfino non è rimasto imbrigliato nella rete delle polemiche, tesa anche da alcune dichiarazioni del presidente Daniele Sebastiani, il quale non aveva gradito il passo falso di martedì scorso a Benevento.
Esperienza al potere. Pillon è stato bravo a blindare la squadra dalle critiche tirando fuori il meglio da tutti, titolari e non. Un ruolo chiave è quello dei i senatori (Campagnaro, Del Grosso, Balzano, Scognamiglio, Ciofani, Fiorillo e Memushaj), i quali adesso hanno la consapevolezza di poter provare ad agguantare la serie A senza play off.

Il portiere biancazzurro Vincenzo Fiorillo, 29 anni
Fiorillo e il bis promozione. Il Delfino non ha grandi alternative in attacco, ma come tasso d’esperienza non è secondo a nessuno, visto che gran parte dell’attuale scacchiere titolare ha vinto campionati ed è abituato a far serrare le fila ai più giovani nei momenti di difficoltà. «Una grande vittoria, un grande orgoglio rappresentare questo gruppo di uomini», è stato questo il pensiero del portiere Vincenzo Fiorillo, che, dopo aver centrato la promozione nel 2016 con Oddo in panchina, adesso vuole il bis sotto la guida di Bepi Pillon
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