PALLA AL CENTRO
Pioli concreto, Inter e Juve in fase di assestamento
Cambiano gli interpreti, ma il Milan continua a vincere. Anche senza Kjaer e Ibrahimovic la capolista infila la terza vittoria di fila, l’ottava dall’inizio del campionato. No, non si tratta di un fuoco di paglia. Alle difficoltà reagisce compattandosi e mantenendo alto il livello di rendimento, in serie A e in Europa League. È concreta. Cinque punti di vantaggio sull’Inter, sei su Juve e Napoli. Scivola in classifica il Sassuolo.
Conferme dall’Inter. Da quando Antonio Conte ha messo da parte l’idea del bel gioco attraverso il quale ottenere le vittorie la squadra sembra essersi sbloccata. Altro che tapparsi le orecchie dalle critiche! Ha cambiato registro. Gioca come sa, come ha fatto anche nella passata stagione. Forza e potenza più che brillantezza; compattezza e ripartenze. E poi con un Lukaku del genere, il gioco deve esaltare le qualità del belga più che cercare lo spettacolo. Che poi il bello nel calcio è un qualcosa di soggettivo. E opinabile. L’unica medicina in grado di regalare il sorriso è la vittoria. Alla Juventus Pirlo ha idee che cozzano con il Dna bianconero. La ricerca del dominio del gioco a volte si rivela leziosa. Va capito, i tecnici alle prime esperienze pensano di poter inventare qualcosa di nuovo nel calcio. Poi, con l’esperienza cominciano a capire che un conto è la teoria, altro la pratica. Pirlo deve ancora battere il muso per bene per comprendere che occorre concretezza alla guida delle grandi squadre. A maggior ragione in un momento in cui c’è una sorta di ricambio generazionale. Sabato la Juve ha vinto nonostante un primo tempo inguardabile e un secondo da minimo sindacale. In campo c’era Ronaldo, ma in pratica portava a spasso la maglia perché probabilmente ha giocato la peggior partita in bianconero. Pirlo deve esaltare le qualità dei campioni più che inseguire idee che, potenzialmente, possono rivelarsi utopistiche. Finora, non ha convinto nel contesto di un campionato anomalo. Inter e Juve, poi, sono alle prese con un problema simile, ma di consistenza diversa: Eriksen e Dybala. Chi cerca qualità ha difficoltà a sfruttare gli uomini di maggior classe. Mah...
@roccocoletti1.
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