Plizzari salva, Baldini esulta Pareggio d’oro per il Pescara
Ad Arezzo il portiere è decisivo, ma il Delfino recrimina per un rigore su Ferraris
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AREZZO (4-3-3): Trombini 6; Montini 6.5, Lazzarini 6.5, Chiosa 6, Coccia 6 (21’ st Righetti sv); Renzi 6, Mawuli 6, Guccione 5 (40’ st Damiani sv); Pattarello 5 (21’ st Gaddini sv), Gucci 5.5 (21’ st Ogunseye sv), Tavernelli 6. A disposizione: Galli, Borra, Del Fabro, Settembrini, Fiore, Gigli, Santoro, Bigi, Barboni. Allenatore: Troise
PESCARA (4-3-3): Plizzari 7.5; Staver 6, Brosco 6, Pellacani 6.5; Crialese 6 (1’ st Ferraris 6.5), Valzania 6, Squizzato 5 (35’ pt Tunkov 6); Meazzi 6.5 (16’ st De Marco 6), Bentivegna 6 (1’ st Moruzzi 6.5), Vergani 5.5, Cangiano 6 (16’ st Merola 6). A disposizione: Saio, Profeta, Giannini, Dagasso, Tonin, Saccomanni, Mulè, Pierozzi. Allenatore: Baldini
Arbitro: Lovison di Padova
Note: pomeriggio freddo, terreno in buone condizioni, spettatori 3700 (700 circa i tifosi biancazzurri presenti nel settore ospiti). Ammoniti: Tunjov, Valzania, Montini. Angoli: 9-4. Recupero: 1’, 4’.
AREZZO
Il Pescara torna a casa con punto da Arezzo, un preziosissimo punto con tanto di firma in calce di Alessandro Plizzari. Finisce 0-0, ma il portiere biancazzurro è stato provvidenziale in almeno quattro circostanze. Sostanzialmente inoperoso il collega toscano spaventato da Brosco nel primo tempo, ma da quel momento in poi mai impensierito dai biancazzurri. In classifica cambiano le cose: Pescara in vetta con 3 punti di vantaggio su Entella e Ternana, ma con una gara in meno in attesa del recupero contro i giovani del Milan di giovedì sera.
I 650 tifosi biancazzurri presenti in Toscana si fanno sentire, Baldini deve rinunciare anche a Merola febbricitante. C’è Bentivegna dall’Inizio mentre si accomodano in panchina Dagasso e Pierozzi. Soprattutto è mancata l’intensità che ha sempre garantito il centrocampista classe 2004 anche se nei primi 20’ il Pescara tiene bene il campo e può passare in vantaggio sugli sviluppi di un corner con Brosco che di testa sfiora il palo.
Troise nel suo 4-3-3 sceglie Guccione mezzala e piano piano il suo Arezzo prende campo. Squizzato sbaglia un passaggio verso un compagno e innesca la ripartenza di Pattarello. Da quel momento il regista biancazzurro esce dalla partita. Al punto che l’Arezzo inizia ad alzare il baricentro e Baldini fa come a Rimini. Cambio immediato con Tunjov e reazione scomposta dell’ex Inter: pettorina gettata a terra e subito arriva la sgridata del suo mister. Poi tutto è rientrato. Il tecnico biancazzurro ridisegna il centrocampo con Valzania da play fermando l’emorragia di palle perse in uscita ma il portiere di casa dopo lo spavento iniziale non ha corso più pericoli. Anzi è Plizzari ad esaltarsi nel primo tempo quando da uno schema dopo un calcio d’angolo Guccione calcia in corsa.
Miracolo del portiere biancazzurro poi graziato dalla traversa. Nella ripresa, altri cambi per Baldini che lancia Moruzzi e Ferraris. L’attaccante ex Monza dà tanta energia alla squadra e si procura un rigore apparso solare. Sterzata su Chiosa che lo mette giù ma Lovison fa continuare. E sventola il giallo al giocatore in maglia biancazzurra reo di aver protestato in maniera plateale. Le immagini però danno ragione a Ferraris: il rigore era evidente. Il Pescara però pur concedendo poco a nulla all’Arezzo non riesce a creare le sue solite giocate. Manca la prima aggressione, i ritmi non sono gli stessi di Pesaro e nel finale i biancazzurri devono ringraziare Plizzari.
Prima quando il Pescara si addormenta su una punizione battuta in modo furbo da Guccione che corre indisturbato palla al piede e dal limite scarica il destro disinnescato da Plizzari poi diventa monumentale quando stanno per partire i titoli di coda. Montini fa un lob a scavalcare la difesa. Staver si addormenta, Brosco segue Ogunseye e Renzi si inserisce nello spazio. Occhi negli occhi con Plizzari si fa ipnotizzare dal buon Alessandro. Plizzari si esalta ancora qualche minuto più tardi: colpo di testa di Lazzarini e super intervento dell’ex Milan. Due palle inattive potenzialmente pericolose prima del triplice fischio in favore del Pescara ma in area toscana non succede nulla. Lovison ( che sul rigore era ben piazzato ma ha fatto continuare) dice che può bastare. Un punto ad Arezzo va più che bene alla vigilia di due gare casalinghe da non fallire per allungare in classifica. Giovedì arriva il Milan. Che si chiami “Futuro” poco interessa. Contro la storica maglia rossonera servirà solo la vittoria.
Enrico Giancarli
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AREZZO (4-3-3): Trombini 6; Montini 6.5, Lazzarini 6.5, Chiosa 6, Coccia 6 (21’ st Righetti sv); Renzi 6, Mawuli 6, Guccione 5 (40’ st Damiani sv); Pattarello 5 (21’ st Gaddini sv), Gucci 5.5 (21’ st Ogunseye sv), Tavernelli 6. A disposizione: Galli, Borra, Del Fabro, Settembrini, Fiore, Gigli, Santoro, Bigi, Barboni. Allenatore: Troise
PESCARA (4-3-3): Plizzari 7.5; Staver 6, Brosco 6, Pellacani 6.5; Crialese 6 (1’ st Ferraris 6.5), Valzania 6, Squizzato 5 (35’ pt Tunkov 6); Meazzi 6.5 (16’ st De Marco 6), Bentivegna 6 (1’ st Moruzzi 6.5), Vergani 5.5, Cangiano 6 (16’ st Merola 6). A disposizione: Saio, Profeta, Giannini, Dagasso, Tonin, Saccomanni, Mulè, Pierozzi. Allenatore: Baldini
Arbitro: Lovison di Padova
Note: pomeriggio freddo, terreno in buone condizioni, spettatori 3700 (700 circa i tifosi biancazzurri presenti nel settore ospiti). Ammoniti: Tunjov, Valzania, Montini. Angoli: 9-4. Recupero: 1’, 4’.
AREZZO
Il Pescara torna a casa con punto da Arezzo, un preziosissimo punto con tanto di firma in calce di Alessandro Plizzari. Finisce 0-0, ma il portiere biancazzurro è stato provvidenziale in almeno quattro circostanze. Sostanzialmente inoperoso il collega toscano spaventato da Brosco nel primo tempo, ma da quel momento in poi mai impensierito dai biancazzurri. In classifica cambiano le cose: Pescara in vetta con 3 punti di vantaggio su Entella e Ternana, ma con una gara in meno in attesa del recupero contro i giovani del Milan di giovedì sera.
I 650 tifosi biancazzurri presenti in Toscana si fanno sentire, Baldini deve rinunciare anche a Merola febbricitante. C’è Bentivegna dall’Inizio mentre si accomodano in panchina Dagasso e Pierozzi. Soprattutto è mancata l’intensità che ha sempre garantito il centrocampista classe 2004 anche se nei primi 20’ il Pescara tiene bene il campo e può passare in vantaggio sugli sviluppi di un corner con Brosco che di testa sfiora il palo.
Troise nel suo 4-3-3 sceglie Guccione mezzala e piano piano il suo Arezzo prende campo. Squizzato sbaglia un passaggio verso un compagno e innesca la ripartenza di Pattarello. Da quel momento il regista biancazzurro esce dalla partita. Al punto che l’Arezzo inizia ad alzare il baricentro e Baldini fa come a Rimini. Cambio immediato con Tunjov e reazione scomposta dell’ex Inter: pettorina gettata a terra e subito arriva la sgridata del suo mister. Poi tutto è rientrato. Il tecnico biancazzurro ridisegna il centrocampo con Valzania da play fermando l’emorragia di palle perse in uscita ma il portiere di casa dopo lo spavento iniziale non ha corso più pericoli. Anzi è Plizzari ad esaltarsi nel primo tempo quando da uno schema dopo un calcio d’angolo Guccione calcia in corsa.
Miracolo del portiere biancazzurro poi graziato dalla traversa. Nella ripresa, altri cambi per Baldini che lancia Moruzzi e Ferraris. L’attaccante ex Monza dà tanta energia alla squadra e si procura un rigore apparso solare. Sterzata su Chiosa che lo mette giù ma Lovison fa continuare. E sventola il giallo al giocatore in maglia biancazzurra reo di aver protestato in maniera plateale. Le immagini però danno ragione a Ferraris: il rigore era evidente. Il Pescara però pur concedendo poco a nulla all’Arezzo non riesce a creare le sue solite giocate. Manca la prima aggressione, i ritmi non sono gli stessi di Pesaro e nel finale i biancazzurri devono ringraziare Plizzari.
Prima quando il Pescara si addormenta su una punizione battuta in modo furbo da Guccione che corre indisturbato palla al piede e dal limite scarica il destro disinnescato da Plizzari poi diventa monumentale quando stanno per partire i titoli di coda. Montini fa un lob a scavalcare la difesa. Staver si addormenta, Brosco segue Ogunseye e Renzi si inserisce nello spazio. Occhi negli occhi con Plizzari si fa ipnotizzare dal buon Alessandro. Plizzari si esalta ancora qualche minuto più tardi: colpo di testa di Lazzarini e super intervento dell’ex Milan. Due palle inattive potenzialmente pericolose prima del triplice fischio in favore del Pescara ma in area toscana non succede nulla. Lovison ( che sul rigore era ben piazzato ma ha fatto continuare) dice che può bastare. Un punto ad Arezzo va più che bene alla vigilia di due gare casalinghe da non fallire per allungare in classifica. Giovedì arriva il Milan. Che si chiami “Futuro” poco interessa. Contro la storica maglia rossonera servirà solo la vittoria.
Enrico Giancarli