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Proger Chieti, gara uno da dimenticare
Non bastano i 50 punti di Golden: al Palatricalle la Viola Reggio Calabria vince 93-95 dopo un supplementare. Domani gara 2
CHIETI. Non bastano i 50 punti di Golden. L'esordio della Proger Chieti nei play out è da dimenticare. Al PalaTricalle, dopo un tempo supplementare, le Furie perdono gara 1 con la Viola Reggio Calabria (93-95) e la corsa verso la salvezza si fa sempre più complicata.
La Proger non fa valere il fattore campo e deve rincorrere a lungo gli avversari, trascinati dalle triple di un sontuoso Voskuil (33 punti). Chieti parte male (16-24 il primo quarto), chiude il primo tempo sotto di quattro e solo a metà del terzo periodo raggiunge Reggio Calabria sul 54-54. Non si vede un gioco collettivo: le Furie si appoggiano solo sullo scatenato Trae Golden, senza trovare alternative e senza costruire tiri di squadra. La cattiva circolazione della palla e la mancanza di intensità difensiva, soprattutto a rimbalzo, fanno il resto.
Una prestazione negativa che rischia di condizionare la serie, soprattutto sotto l'aspetto mentale, e fa riemergere vecchi limiti: questa squadra non sa gestire i momenti importanti della partita. Il merito era stato quello di recuperare lo svantaggio e di portarsi anche sul +6 nell'overtime. Ma il vantaggio viene vanificato e Reggio Calabria, spinta dai due americani Voskuil e Powell, nonostante le rotazioni ridotte, si aggiudica la gara. Nella Proger bene Piccoli, anche se utilizzato poco. Luci e ombre per Davis, che si sveglia troppo tardi. Tanti errori per Mortellaro, in continua involuzione. Nelle fila di Reggio Calabria, oltre ai due americani, buona partita di Fabi (16 punti) e Caroti (14).
«Quando siamo andati sul +6, c’è mancata la gestione del vantaggio», spiega il coach della Proger, Maurizio Bartocci. «Ci siamo fatti prendere dalla frenesia e, invece di capitalizzare il vantaggio raggiunto, abbiamo giocato in modo frettoloso concedendo un paio di situazioni in contropiede dove loro ci hanno puniti. Abbiamo concesso troppi punti, soprattutto in fase di transizione. Queste partite si vincono con l'intensità difensiva che è mancata nel primo tempo e abbiamo avuto solo a tratti nella ripresa. Non abbiamo avuto la capacità di giocare di squadra. Sono mancate le alternative e abbiamo avuto basse percentuali dal tiro. L'atteggiamento deve cambiare. Il nostro problema, purtroppo, è sempre lo stesso: la gestione dei momenti topici della partita dove andiamo sempre in difficoltà».
Nemmeno il tempo di rifiatare che subito si torna in campo. Domani (ore 21) si gioca per gara 2 al PalaTricalle. «Non dobbiamo piangerci addosso e dobbiamo subito ricaricarci a livello fisico e mentale», chiude Bartocci. «Adesso tutti devono dare qualcosa in più. Queste sono partite che si giocano alla morte. Dovevamo dare il massimo in ogni momento della gara. Rivedremo insieme ai ragazzi le cose che non sono andate bene per cercare di migliorare. La serie è ancora lunga, non dobbiamo abbatterci». A fine partita, tanta delusione per il pubblico biancorosso. Un tifoso della curva ha avuto anche un battibecco a distanza con il presidente Di Cosmo. Ma il tempo dei processi è ancora lontano: la città si deve stringere attorno alla squadra e alla società per difendere la serie A.
Giammarco Giardini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Proger non fa valere il fattore campo e deve rincorrere a lungo gli avversari, trascinati dalle triple di un sontuoso Voskuil (33 punti). Chieti parte male (16-24 il primo quarto), chiude il primo tempo sotto di quattro e solo a metà del terzo periodo raggiunge Reggio Calabria sul 54-54. Non si vede un gioco collettivo: le Furie si appoggiano solo sullo scatenato Trae Golden, senza trovare alternative e senza costruire tiri di squadra. La cattiva circolazione della palla e la mancanza di intensità difensiva, soprattutto a rimbalzo, fanno il resto.
Una prestazione negativa che rischia di condizionare la serie, soprattutto sotto l'aspetto mentale, e fa riemergere vecchi limiti: questa squadra non sa gestire i momenti importanti della partita. Il merito era stato quello di recuperare lo svantaggio e di portarsi anche sul +6 nell'overtime. Ma il vantaggio viene vanificato e Reggio Calabria, spinta dai due americani Voskuil e Powell, nonostante le rotazioni ridotte, si aggiudica la gara. Nella Proger bene Piccoli, anche se utilizzato poco. Luci e ombre per Davis, che si sveglia troppo tardi. Tanti errori per Mortellaro, in continua involuzione. Nelle fila di Reggio Calabria, oltre ai due americani, buona partita di Fabi (16 punti) e Caroti (14).
«Quando siamo andati sul +6, c’è mancata la gestione del vantaggio», spiega il coach della Proger, Maurizio Bartocci. «Ci siamo fatti prendere dalla frenesia e, invece di capitalizzare il vantaggio raggiunto, abbiamo giocato in modo frettoloso concedendo un paio di situazioni in contropiede dove loro ci hanno puniti. Abbiamo concesso troppi punti, soprattutto in fase di transizione. Queste partite si vincono con l'intensità difensiva che è mancata nel primo tempo e abbiamo avuto solo a tratti nella ripresa. Non abbiamo avuto la capacità di giocare di squadra. Sono mancate le alternative e abbiamo avuto basse percentuali dal tiro. L'atteggiamento deve cambiare. Il nostro problema, purtroppo, è sempre lo stesso: la gestione dei momenti topici della partita dove andiamo sempre in difficoltà».
Nemmeno il tempo di rifiatare che subito si torna in campo. Domani (ore 21) si gioca per gara 2 al PalaTricalle. «Non dobbiamo piangerci addosso e dobbiamo subito ricaricarci a livello fisico e mentale», chiude Bartocci. «Adesso tutti devono dare qualcosa in più. Queste sono partite che si giocano alla morte. Dovevamo dare il massimo in ogni momento della gara. Rivedremo insieme ai ragazzi le cose che non sono andate bene per cercare di migliorare. La serie è ancora lunga, non dobbiamo abbatterci». A fine partita, tanta delusione per il pubblico biancorosso. Un tifoso della curva ha avuto anche un battibecco a distanza con il presidente Di Cosmo. Ma il tempo dei processi è ancora lontano: la città si deve stringere attorno alla squadra e alla società per difendere la serie A.
Giammarco Giardini
©RIPRODUZIONE RISERVATA