Punti e gol per sperare, in un mese il Pescara si gioca il futuro  

PESCARA. Due mesi all’alba. In poco più di 60 giorni il Pescara si gioca la permanenza in serie B. Sono 12 le partite che mancano da qui alla fine del campionato e il Defino dovrà fare più punti possibile per centrare la salvezza, anche agganciando il treno play out e poi giocarsi tutto, come è accaduto l’anno scorso, nella roulette russa degli spareggi.

Questo mese sarà fondamentale per la lotta salvezza. Al match con il Cittadella, infatti, segue l’impegno casalingo contro la Spal (sabato ore 14), una settimana dopo il Delfino affronterà il Pordenone a Lignano Sabbiadoro (sabato 13 marzo, ore 14), mentre martedì 16 marzo (ore 21) ci sarà il delicato scontro salvezza con l’Ascoli all’Adriatico-Cornacchia. Infine, sabato 20 marzo, un altro match da non fallire in trasferta al Menti di Vicenza, prima della sosta del torneo cadetto che riprenderà giovedì 1 aprile con il Pescara che ospiterà il Pisa di Luca D’Angelo, pescarese doc nato e cresciuto in via Aterno.

Nel prossimo mese, dunque, ci sono in palio 15 punti e Grassadonia adesso vuole mettere il turbo alla squadra per staccare l’Ascoli, provando ad agganciare il Cosenza, quartultimo, che occupa l’ultimo posto per i play out. I biancazzurri con il successo di ieri sera hanno forse trovato quel pizzico di fiducia che mancava e adesso devono alzare i giri del motore.

Con Grassadonia in panchina il Pescara ha trovato un certo equilibrio e pian piano troverà anche una precisa identità. Nelle tre partite con il nuovo allenatore appena un gol subito (contro il Lecce) e cinque punti conquistati. La media punti a partita di Grassadonia è di 1,66. In linea di massima, i precedenti campionati dicono che per raggiungere i play out serve una media di poco superiore a 1 punto a gara. Così, per sperare il Pescara dovrà collezionare almeno 19 punti, mentre per sognare la salvezza diretta ne occorrerebbero circa 25. Grassadonia ha tracciato la rotta. (l.d.m.)
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