IL DIRIGENTE BIANCAZZURRO
Repetto: campionato strepitoso, con 8 punti play off in pugno
Il ds: «Contro il Cosenza pagate le assenze, Mancuso è il nostro CR7. Obiettivo promozione, ma non fatemi paragoni con Oddo e Zeman»
PESCARA. Pungente, ironico ed estremamente pragmatico. Giorgio Repetto, direttore dell’area tecnica del Pescara, fa le carte al Delfino che dopo la sosta inizierà la volata finale per la promozione in A.
Repetto, che Pescara ha visto contro il Cosenza?
«Una squadra troppo bloccata con l’assetto tattico più difensivo che offensivo contro un Cosenza molto organizzato».
Pareggio giusto?
«Adesso avere 44 o 45 punti conta poco. Queste sono partite da dentro o fuori, ma noi avevamo l’handicap delle assenze».
Hanno pesato?
«Perdere Campagnaro, Brugman e Mancuso e come se alla Juventus tolgano Bonucci, Pjanic e Ronaldo. Brugman è il centrocampista più forte della B, Campagnaro il difensore più esperto e Mancuso è uno che ha segnato 17 dei 40 gol totali».
È un Delfino Mancuso dipendente?
«Non abbiamo molte alternative a livello realizzativo, lui è il nostro cannoniere principe e con Pillon ha dimostrato di avere un gran bel feeling visto che tra l’anno scorso e quest’anno ha segnato 22 gol in 38 partite. Però abbiamo dimostrato di avere cambi di buon livello, come Monachello e Bellini. Quest’ultimo è cresciuto tanto e ha fatto molto bene. Sono certo che potrà tornarci molto utile. Tuttavia, io guarderei anche ai giocatori che sono in Primavera. Oltre a Borrelli, ci sono tanti ragazzi molto interessanti».
Pescara 12° nella classifica dei monte ingaggi, ma in piena lotta per la A. Di chi i meriti?
«Questi giocatori stanno facendo un campionato strepitoso. A parte qualche elemento, l’intelaiatura della squadra è la stessa che si è salvata nel passato campionato. Pillon è stato bravo e parecchi meriti sono suoi. La squadra lo segue e ha centrato dei risultati superiori alle aspettative iniziali. Il tecnico è stato bravo a dare una precisa identità alla squadra. Mancuso è definitivamente esploso, Marras è diventato un giocatore molto interessante».
Play off o serie A diretta?
«I play off possiamo blindarli con 53 punti, se arriviamo a 57 si potrebbe chiudere al 4° o al 5° posto. Per la promozione diretta ne servono 64. L’avevo già detto tempo fa e lo ripeto: abbiamo l’80% di possibilità per i play off, anche se proveremo ad andare in A direttamente. Sarà dura, ma ci proveremo, calcolando che, se dovessimo andare agli spareggi, dovremo rinunciare ai vari Capone, Antonucci, Melegoni e Sottil che potrebbero andare al Mondiale under 20 in programma tra maggio e giugno».
Cosa servirà ?
«In calendario abbiamo 5 scontri diretti e speriamo di invertire il trend negativo che fin qui abbiamo fatto registrare».
Da qui alla fine cosa teme?
«Che la squadra si demoralizzi e che perda fiducia nei propri mezzi. Questi ragazzi hanno fatto un cammino straordinario e non devono fermarsi».
Finora Pillon ha conquistato 45 punti, 4 in meno rispetto al Pescara di Oddo promosso in A e 10 in meno rispetto a quello di Zeman del 2012.
«Con Oddo c’erano giocatori come Lapadula, Torreira, Caprari e Verre. I primi tre sapete benissimo che carriera hanno fatto. Con Zeman, poi, i vari Insigne, Verratti e Immobile erano fuoriclasse. Questo è un Pescara diverso».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Repetto, che Pescara ha visto contro il Cosenza?
«Una squadra troppo bloccata con l’assetto tattico più difensivo che offensivo contro un Cosenza molto organizzato».
Pareggio giusto?
«Adesso avere 44 o 45 punti conta poco. Queste sono partite da dentro o fuori, ma noi avevamo l’handicap delle assenze».
Hanno pesato?
«Perdere Campagnaro, Brugman e Mancuso e come se alla Juventus tolgano Bonucci, Pjanic e Ronaldo. Brugman è il centrocampista più forte della B, Campagnaro il difensore più esperto e Mancuso è uno che ha segnato 17 dei 40 gol totali».
È un Delfino Mancuso dipendente?
«Non abbiamo molte alternative a livello realizzativo, lui è il nostro cannoniere principe e con Pillon ha dimostrato di avere un gran bel feeling visto che tra l’anno scorso e quest’anno ha segnato 22 gol in 38 partite. Però abbiamo dimostrato di avere cambi di buon livello, come Monachello e Bellini. Quest’ultimo è cresciuto tanto e ha fatto molto bene. Sono certo che potrà tornarci molto utile. Tuttavia, io guarderei anche ai giocatori che sono in Primavera. Oltre a Borrelli, ci sono tanti ragazzi molto interessanti».
Pescara 12° nella classifica dei monte ingaggi, ma in piena lotta per la A. Di chi i meriti?
«Questi giocatori stanno facendo un campionato strepitoso. A parte qualche elemento, l’intelaiatura della squadra è la stessa che si è salvata nel passato campionato. Pillon è stato bravo e parecchi meriti sono suoi. La squadra lo segue e ha centrato dei risultati superiori alle aspettative iniziali. Il tecnico è stato bravo a dare una precisa identità alla squadra. Mancuso è definitivamente esploso, Marras è diventato un giocatore molto interessante».
Play off o serie A diretta?
«I play off possiamo blindarli con 53 punti, se arriviamo a 57 si potrebbe chiudere al 4° o al 5° posto. Per la promozione diretta ne servono 64. L’avevo già detto tempo fa e lo ripeto: abbiamo l’80% di possibilità per i play off, anche se proveremo ad andare in A direttamente. Sarà dura, ma ci proveremo, calcolando che, se dovessimo andare agli spareggi, dovremo rinunciare ai vari Capone, Antonucci, Melegoni e Sottil che potrebbero andare al Mondiale under 20 in programma tra maggio e giugno».
Cosa servirà ?
«In calendario abbiamo 5 scontri diretti e speriamo di invertire il trend negativo che fin qui abbiamo fatto registrare».
Da qui alla fine cosa teme?
«Che la squadra si demoralizzi e che perda fiducia nei propri mezzi. Questi ragazzi hanno fatto un cammino straordinario e non devono fermarsi».
Finora Pillon ha conquistato 45 punti, 4 in meno rispetto al Pescara di Oddo promosso in A e 10 in meno rispetto a quello di Zeman del 2012.
«Con Oddo c’erano giocatori come Lapadula, Torreira, Caprari e Verre. I primi tre sapete benissimo che carriera hanno fatto. Con Zeman, poi, i vari Insigne, Verratti e Immobile erano fuoriclasse. Questo è un Pescara diverso».
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