Rugby serie A: L’Aquila aspetta la finale, Biasuzzi dà la carica

19 Maggio 2014

L’AQUILA. I neroverdi aspettano di conoscere l'avversaria della finale del prossimo 1 giugno, per l’accesso al campionato d’eccellenza. Nella semifinale di andata i Lyons si sono imposti 39-24 alla...

L’AQUILA. I neroverdi aspettano di conoscere l'avversaria della finale del prossimo 1 giugno, per l’accesso al campionato d’eccellenza. Nella semifinale di andata i Lyons si sono imposti 39-24 alla Pro Recco, in un match nervoso con 3 gialli tra i padroni di casa ed uno per i liguri. L’Aquila ha approfittato della pausa forzata per affrontare in amichevole le Fiamme Oro. A riposo l’estremo Elia Biasuzzi che deve smaltire i postumi dell’infortunio subito a Colorno, «Sto lavorando in piscina palestra e campo per recuperare in vista della finale», afferma il forte atleta trevigiano classe 1991, cresciuto nel vivaio della Benetton Treviso, dove ha giocato per otto stagioni: «Ho ripreso a correre e sono fiducioso di poter tornare presto a disposizione».

Dopo aver messo a segno lo scorso campionato 191 punti con Udine, secondo solo all’apertura di Recco Bastien Agniel (196 punti), quest’anno si è ripetuto diventando il miglior marcatore dei suoi con 181 punti realizzati (6 mete, 35 trasformazioni e 27 calci) in 17 presenze stagionali. «Dal punto di vista personale ho raggiunto un buon risultato. Spero di realizzare altri punti in finale, quando saranno più pesanti».

Sono grandi le aspettative nel capoluogo abruzzese per la finale. «La squadra è pronta, lo ha dimostrato contro Piacenza dove abbiamo vinto commettendo meno errori.», dice Biasuzzi .

Domenica prossima si disputerà a Recco il ritorno della semifinale che indicherà la contendente per il salto di categoria. «Sono due squadre diverse», le ritiene Biasuzzi , «piacenza è completa con un buon calciatore, che abbiamo battuto nei due scontri in campionato, mentre la Pro Recco è un complesso insidioso, con cui abbiamo collezionato una vittoria ed un pari e che ha il punto di forza negli avanti».

Tommaso Cantalini

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