ATLETICA
Sabbatini brilla, è tra le migliori al mondo
La teramana si piazza al decimo posto nella tappa americana della Diamond League. E giovedì si torna in pista a Losanna
PESCARA. Un’altra prova del fuoco per Gaia Sabbatini, alla seconda esperienza in Diamond League, una sorta di Champions calcistica mondiale dell’atletica. In uno dei principali meeting del circuito della World Athletics (federazione mondiale di atletica leggera), il Prefontaine Classic, che si è svolto a Eugene, nello Stato americano dell’Oregon, l’atleta teramana delle Fiamme Azzurre si è piazzata decima sui 1500 con l’ottimo tempo di 4’04”55.
Un risultato che corrisponde alla quarta prestazione in carriera (primato personale di 4'02"25). Sabbatini era tra le invitate del meeting, e questo già rappresenta un considerevole riconoscimento tecnico, inserita in una virtuale riedizione della finale olimpica di Tokyo (tra le migliori mancava solo l’olandese Sifan Hassan). Poteva anche essere l’occasione giusta per migliorare il primato personale e, magari, scendere sotto il muro dei 4 minuti, per la Sabbatini.
Lo svolgimento della gara, però, non è stato favorevole all’ideale impostazione ritmica per inseguire questo risultato personale. La gara è stata impostata su ritmi elevatissimi, da record del mondo, il che ha messo da subito a dura prova la tenuta della Sabbatini. La quale a un certo punto, al terzo giro, tra gli 800 e i 1200 metri, è rimasta praticamente sola, staccata dal gruppo delle inseguitrici della dominatrice della gara, la campionessa olimpica keniana Faith Kipyegon, e davanti a un paio di altre atlete. In pratica, non aveva un treno a cui aggrapparsi per tenere elevato il suo ritmo preferito. Ma non si è persa d’animo, continuando a spingere anche senza riferimenti tattici.
Alla fine, a pagare le conseguenze del ritmo forsennato non è stata Kipyegon, che ha vinto in 3’53”23 davanti all’australiana Linden Hall 3’59”73, ma la britannica Laura Muir, argento a Tokyo, finita alle spalle della Sabbatini, che l’ha rimontata e superata nel finale. Il ritmo gara iniziale si è rivelato eccessivo, non solo per l’atleta teramana e per Muir, ma anche per le altre protagoniste.
Rispetto a gare di pari livello, quali la finale olimpica e il Golden Gala di Firenze, le atlete scese sotto i 4 minuti sono state solo due (alle olimpiadi erano state otto, a Firenze tre). Terza si è piazzata l’americana Josette Norris 4’00”07, quarta Winnie Nanyiondo (Uganda) 4’00”72, quinta Shannon Osika (Usa) 4’01”16 e via via le altre fino al decimo posto della Sabbatini che, rispetto al Golden Gala, ha fatto meglio di una posizione. Sabbatini è parsa soddisfatta a fine gara, motivando che si è confermata sui suoi migliori livelli pur in una gara difficile. Ma la sua stagione non finisce qua. Giovedì prossimo si rimetterà in gioco al meeting di Losanna, altra tappa prestigiosa della Diamond League.
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