Stefano Mancinelli: «Con Cantù voglio vincere il secondo scudetto»

Il teatino della Lenovo stasera a Roma nella gara 1 della semifinale play off: «Varese è favorita, ma noi giochiamo con il cuore»
CHIETI. È partita la sfida in semifinale play off tra Roma e Cantù. Tra i brianzoli c’è anche Stefano Mancinelli, il Mancio per gli amici, capitano della Nazionale. Teatino doc, 30 anni, cresciuto nella Pallacanestro Chieti, con la squadra di Andrea Trinchieri punta a vincere il suo secondo scudetto, dopo quello conquistato con la Fortitudo Bologna nel 2005.
Quanto è stato difficile non avere una squadra per diversi mesi?
«In realtà è stata più una mia scelta. Dopo Milano, la scorsa estate, ero in attesa di un'offerta di una squadra importante e quando è arrivata Cantù ho accettato. E' una grande società e sono felice per come è andata. Mi mancava tantissimo il basket, ma ne ho approfittato per riposare un po'».
Cantù, come sta vivendo questa nuova esperienza?
«Mi trovo bene, purtroppo non ho ancora potuto dimostrare quello che valgo perché comunque sono arrivato a stagione in corso (a gennaio, ndc), ma manca ancora tanto. Ci aspettano molte partite e sicuramente avrò occasione di far vedere quanto valgo. Per ora il minutaggio non rappresenta un problema. Ho 30 anni e a questo punto della carriera quello che conta è vincere il più possibile».
Si aspettava che Milano perdesse con Siena?
«No. Mi è dispiaciuto, sia per i tanti amici che giocano ancora lì, sia per Giorgio Armani (il patron, ndc),una persona fantastica».
Qual è la squadra che gioca il miglior basket in Italia? E il giocatore che più l’ha impressionata?
«Varese. La Cimberio è la favorita per il titolo. Noi giochiamo con il cuore e puntiamo allo scudetto, ma non siamo ancora al loro livello. Il giocatore? Beh in realtà ce ne sono due: Ere di Varese e Gentile di Milano. Il primo si è confermato dopo la scorsa stagione, mentre Gentile mi ha stupito per come ha sfruttato i minuti che gli sono stati concessi al suo primo anno a Milano. Anche a Treviso aveva fatto intravedere sprazzi del suo talento, ma all'Olimpia si è consacrato».
Nel 2007 i Portland Trail Blazers della Nba, dopo una buona Summer League disputata con loro, le avevano proposto un contratto, ma ha poi firmato un triennale con l'allora Fortitudo. Si è pentito di quella scelta?
«No, se tornassi indietro rifarei le stesse scelte. Fui felicissimo di firmare con la Fortitudo Bologna, che all'epoca era una delle squadre più forti d'Italia. Alla Nba ormai non penso più».
Ha contatti con i tre italiani che giocano in America?
«Mi sento spesso con Beli (Marco Belinelli, ndc) e Gallinari, con il “mago” (Andrea Bargnani, ndc) un po' meno».
Capitolo Nazionale: a settembre sarà ancora il capitano azzurro agli Europei in Slovenia, qual è il vostro obiettivo?
«Sicuramente andremo lì per fare bene il più possibile. Vogliamo confermarci dopo la scorsa estate, in cui abbiamo fatto un gran lavoro. Ci mancherà Gallinari, che è infortunato, però possiamo giocarcela anche senza di lui. Abbiamo due giocatori Nba con noi, Belinelli e Bargnani, e ci daranno una grossa mano.
Segue il basket abruzzese?
«Certo, seguo Chieti, la squadra in cui sono cresciuto. Va dato merito alla società per essere risalita così velocemente dalla C regionale. Adesso spero solo che conquisti la salvezza nei play out della Dna».
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