Trulli jr, primo trionfo sognando la Formula 1 «Io, nel segno di papà»
Enzo vince a Dubai al debutto nel campionato di F4 «Adesso punto in alto». La gioia di Jarno: mi ha sorpreso
Meno di tre mesi fa ha guidato per la prima volta un’auto e ieri a Dubai, al debutto ufficiale in Formula 4, ha vinto la prima gara al volante di una monoposto. Un predestinato? Sì, se ti chiami Enzo Trulli e sei il figlio del pescarese Jarno, che ha corso in Formula 1 dal 1997 al 2011, disputando 252 gare e vincendo un Gran Premio a Montecarlo nel 2014 con la Renault.
A distanza di anni, l’Abruzzo riaccende i motori con il figlio d’arte. Enzo, 15 anni, è nato a Pescara e vive con la famiglia a Lugano. A Dubai ha incantato e sorpreso tutti, vincendo la prima delle 20 gare del campionato degli Emirati Arabi Uniti, un torneo di preparazione per il campionato spagnolo di Formula 4 che inizierà ad aprile. Trulli jr ha vinto la prima gara con una monoposto schierata da un team tutto italiano, la Cram Durango, ed è arrivato sesto nella seconda. «È stata un’emozione bellissima», racconta Enzo, «non mi aspettavo di vincere alla mia prima gara in monoposto. Nella seconda gara ho faticato un po’ di più. Devo crescere ancora tanto». Inevitabile il paragone con il papà Jarno. «Vorrei ripercorrere le sue orme. Sarà difficile arrivare fin dove è arrivato papà, ma non è impossibile».
Jarno è il primo tifoso di Enzo. Trulli è a Dubai per seguire le gare ed è quasi incredulo per il risultato del figlio al debutto in Formula 4. «Siamo venuti qui in Medio Oriente per fare esperienza», spiega Jarno, «anche perché Enzo si era fatto male alla clavicola sinistra l’estate scorsa e questo gli aveva fatto perdere buona parte della stagione. Ci ha sorpreso e ci fa anche piacere che Enzo abbia vinto con una monoposto schierata da un team tutto italiano, che ha visto unirsi per l’occasione Cram e la Durango di Ivone Pinton». Partito quinto, il giovane Trulli non si è fatto mancare niente, tra sorpassi all’esterno e contatti. L’ultimo per prendersi la prima posizione ha visto Pepe Marti finire fuori e andare a sbattere con la vettura che è finita in fiamme costringendo all’interruzione della corsa, poi ripresa dopo l’intervento della safety car. Enzo ha preceduto sul traguardo Dilano Van Hoff e Handa Al Qubasi. «Un risultato al di là di ogni aspettativa», dice Lucio Cavuto, storico manager di Trulli, che adesso segue Enzo. «Lo abbiamo rimesso in macchina il 20 ottobre, abbandonando il kart, dopo che quest’estate si è rotto la clavicola, cadendo in bici. Siamo venuti qui a Dubai per farlo crescere e prepararlo in vista del campionato di Spagna». Cavuto segue da una vita la famiglia Trulli e racconta i primi passi di Enzo. «Ha iniziato a correre tardi perché il papà non voleva. Di solito si comincia a correre a 8 anni, lui ha iniziato a 10. Per questo, ha sempre avuto un ritardo rispetto ai suoi avversari. In più, tanti ragazzi lasciano la scuola pur di correre con i kart. Jarno e la mamma non gli hanno permesso di fare questa scelta scellerata, ma alla fine hanno ceduto e gli hanno consentito di correre». Enzo spinge già forte sull’acceleratore, inseguendo un sogno: seguire le orme di papà Jarno e arrivare in Formula 1.
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A distanza di anni, l’Abruzzo riaccende i motori con il figlio d’arte. Enzo, 15 anni, è nato a Pescara e vive con la famiglia a Lugano. A Dubai ha incantato e sorpreso tutti, vincendo la prima delle 20 gare del campionato degli Emirati Arabi Uniti, un torneo di preparazione per il campionato spagnolo di Formula 4 che inizierà ad aprile. Trulli jr ha vinto la prima gara con una monoposto schierata da un team tutto italiano, la Cram Durango, ed è arrivato sesto nella seconda. «È stata un’emozione bellissima», racconta Enzo, «non mi aspettavo di vincere alla mia prima gara in monoposto. Nella seconda gara ho faticato un po’ di più. Devo crescere ancora tanto». Inevitabile il paragone con il papà Jarno. «Vorrei ripercorrere le sue orme. Sarà difficile arrivare fin dove è arrivato papà, ma non è impossibile».
Jarno è il primo tifoso di Enzo. Trulli è a Dubai per seguire le gare ed è quasi incredulo per il risultato del figlio al debutto in Formula 4. «Siamo venuti qui in Medio Oriente per fare esperienza», spiega Jarno, «anche perché Enzo si era fatto male alla clavicola sinistra l’estate scorsa e questo gli aveva fatto perdere buona parte della stagione. Ci ha sorpreso e ci fa anche piacere che Enzo abbia vinto con una monoposto schierata da un team tutto italiano, che ha visto unirsi per l’occasione Cram e la Durango di Ivone Pinton». Partito quinto, il giovane Trulli non si è fatto mancare niente, tra sorpassi all’esterno e contatti. L’ultimo per prendersi la prima posizione ha visto Pepe Marti finire fuori e andare a sbattere con la vettura che è finita in fiamme costringendo all’interruzione della corsa, poi ripresa dopo l’intervento della safety car. Enzo ha preceduto sul traguardo Dilano Van Hoff e Handa Al Qubasi. «Un risultato al di là di ogni aspettativa», dice Lucio Cavuto, storico manager di Trulli, che adesso segue Enzo. «Lo abbiamo rimesso in macchina il 20 ottobre, abbandonando il kart, dopo che quest’estate si è rotto la clavicola, cadendo in bici. Siamo venuti qui a Dubai per farlo crescere e prepararlo in vista del campionato di Spagna». Cavuto segue da una vita la famiglia Trulli e racconta i primi passi di Enzo. «Ha iniziato a correre tardi perché il papà non voleva. Di solito si comincia a correre a 8 anni, lui ha iniziato a 10. Per questo, ha sempre avuto un ritardo rispetto ai suoi avversari. In più, tanti ragazzi lasciano la scuola pur di correre con i kart. Jarno e la mamma non gli hanno permesso di fare questa scelta scellerata, ma alla fine hanno ceduto e gli hanno consentito di correre». Enzo spinge già forte sull’acceleratore, inseguendo un sogno: seguire le orme di papà Jarno e arrivare in Formula 1.
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