L’INTERVISTA 

Sulmona incorona la sua Regina: «Bello tornare qui in Abruzzo»

Maria Grazia Cucinotta presterà la sua sontuosa bellezza mediterranea alla regina Giovanna d'Aragona

«Non ho mai partecipato a un evento in costume. Sono veramente curiosa di essere alla Giostra di Sulmona. Si divertirà anche mia figlia Giulia». Maria Grazia Cucinotta presterà la sua sontuosa bellezza mediterranea alla regina Giovanna d’Aragona, il personaggio principale della 23esima Giostra Cavalleresca di Sulmona, in programma nel pomeriggio di domenica 30 luglio. La regina sfilerà nel corteo storico e assisterà alle sfide di piazza Maggiore. Per l’attrice, regista e produttrice cinematografica messinese, una delle poche interpreti italiane conosciute a livello internazionale, non si tratta della prima volta a Sulmona, come racconta al Centro. «Conosco la città perché la mia carissima amica Stefania Buccini (produttrice cinematografica, ndr) è di Sulmona. Vive a Roma, ma si è sposata lì. Sono legata a Sulmona grazie a lei e ai suoi genitori, alla loro carineria e ospitalità. Spesso conosci i luoghi, gli angoli più belli, grazie alle persone che vi vivono».
Un anno fa è stata a Campli per recitare nel cortometraggio “Timballo”...
«È stata un’esperienza molto bella. Ho scoperto posti che altrimenti non avrei mai avuto occasione di conoscere».
Viene spesso in Abruzzo?
«Sono stata in Abruzzo tantissime volte dopo il terremoto del 2009. Abbiamo anche fatto una raccolta fondi. Conosco l’Abruzzo abbastanza bene».
E nella sua Sicilia riesce a tornare?
«Purtroppo non quanto vorrei. Il mio sogno è far lavorare i giovani siciliani nel cinema. In Sicilia c’era una Film Commission che funzionava bene. Il cinema porta lavoro, come accade in Puglia e Trentino. E porta turismo, interesse, benessere, vivibilità dei luoghi».
Quali donne siciliane ammira?
«Ne ammiro tante, a partire da mia madre. Ho molta ammirazione per Giuseppina Torregrossa, ginecologa e scrittrice. Ha lottato contro un tumore al seno. È una donna super. Ha scritto vari romanzi, tra cui “Il conto delle minne” (Mondadori 2009, ndr). Minna in siciliano vuol dire seno, conto sta per racconto. Nei suoi libri affronta temi importanti con ironia».
A parte “Il postino”, a quale film è più legata?
«Ho fatto quasi 100 film in quasi trent’anni. Ovviamente “Il postino” è quello a cui più dico grazie, ma tutti hanno contribuito alla mia crescita professionale. Tutti mi hanno regalato esperienza e fatto di me quella che sono oggi».
A cosa sta lavorando?
«Al film “La cornice”, del giovane regista Francesco Marino. Stiamo girando tra Puglia e Marocco. Interpreto una donna che si occupa di arte, con un ruolo piuttosto ambiguo nella vicenda».
Preferisce fare l’attrice o la produttrice?
«Assolutamente l’attrice. La produzione è un campo che meno mi compete, in cui sono in gioco numeri, cifre. Sono però orgogliosa di aver prodotto progetti importanti come “Viola di mare” di Donatella Maiorca e “All the Invisible Children”, con registi come Emir Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott, John Woo».
Dopo il corto “Il maestro” del 2011 è più tornata dietro la macchina da presa?
«Come no! Abbiamo appena presentato il mio secondo corto da regista, “Il compleanno di Alice”, un film che si occupa di bullismo. Un lavoro che si rivolge soprattutto ai genitori, perché prestino più attenzione alle richieste, spesso mute, dei figli».
Il suo impegno per gli altri si è espresso anche nel fare da madrina al Gay Pride.
«Sostengo la lotta al pregiudizio da una vita. Il pregiudizio porta alla violenza. Ognuno è libero di amare chi vuole. Combatto, con le mie armi, anche la violenza contro le donne. Bisogna però partire dall'educazione, in famiglia e a scuola, e dalla comunicazione».

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