Abusi sessuali su una dipendente, condannato albergatore 80ennne di Martinsicuro
Tre anni e quattro mesi a un anziano accusato di aver abusato di una ex dipendente minacciandola con la pistola
MARTINSICURO. E’ l’immagine di una giovane donna in piedi davanti alla corte per tutto il tempo dell’arringa del suo avvocato a raccontare più di ogni altro particolare l’ultima udienza di un processo per violenza sessuale. Per i giudici la sua versione è stata così credibile che, nonostante la richiesta di assoluzione del pm Bruno Auriemma per cui in aula non si sarebbe formata la prova, hanno condannato a tre anni e quattro mesi un anziano albergatore accusato di averla violentata minacciandola con una pistola. Ed è con questa pesante sentenza che ieri mattina si è chiuso il processo di primo grado a carico di G.C., 80 anni, albergatore di Martinsicuro (non citiamo le generalità dell’uomo per tutelare la privacy di una vittima di violenza) accusato di aver violentato la ragazza che aveva lavorato nel suo hotel.
I fatti finiti un’aula di tribunale dopo la denuncia di una giovane romena di 30 anni da tempo residente nella zona, risalgono all’ottobre del 2013. In quel periodo lei, dopo aver lavorato per una stagione nell’albergo come addetta alle pulizie, ma svolgendo anche altre mansioni, aveva chiesto un incontro al suo datore di lavoro per essere pagata di alcune mensilità arretrate. Nel corso delle varie udienze davanti al collegio presieduto da Giovanni Spinosa, è emerso che l’anziano in passato avesse già rivolto le sue attenzioni verso la ragazza, ma l’episodio di violenza sarebbe avvenuto il 27 ottobre di tre anni fa, quando l’uomo incontrò la sua ex dipendente portandola nella sua abitazione, che si trova accanto all’hotel, con la scusa di farle fare delle pulizie all’appartamento. Lì avrebbe manifestato subito le sue intenzioni e di fronte al rifiuto della donna l’avrebbe minacciata con una pistola facendole capire che in caso di rifiuto avrebbe potuto anche sparare. Dopo aver lasciato l’abitazione del suo ex datore di lavoro la giovane andò al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero e denunciò l’uomo ai carabinieri. Accuse che la ragazza, sentita a porte chiuse dalla corte in una precedente udienza, ha confermato. L’uomo, invece, ha sempre negato.
L'albergatore, difeso dall’avvocato Laura Di Filippo, è stato assolto con la formula del fatto non sussiste per un secondo capo d'imputazione, relativo ad un episodio minore di violenza, e dall'accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco. E’ stato condannato al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di ventimila euro e all'interdizione perpetua dagli uffici di tutela e curatela. La donna, costituita parte civile, era rappresentata dall’avvocato Berardo De Simplicio. (d.p.)
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