TERAMO / LUTTO IN CITTA'
Addio a Falconi, colonna della questura / VIDEO
Volto storico della squadra mobile, si è spento a 58 anni all’ospedale Mazzini dov’era ricoverato in seguito a una malattia. In centinaia, al Duomo, per i funerali
TERAMO. In centinaia questo pomeriggio hanno affollato la cattedrale per l'ultimo saluto al commissario di polizia e vice capo della squadra mobile di Teramo, Ennio Falconi. Attorno alla famiglia del poliziotto si sono stretti non solo i colleghi, i tanti magistrati con i quali ha lavorato nel corso della sua lunga carriera e le istituzioni locali, ma anche i numerosi cittadini che nel corso degli anni hanno avuto modo di apprezzarne le doti umane e professionali. Il feretro è stato accompagnato in corteo lungo corso San Giorgio fino a piazza Garibaldi. Falconi ha lavorato fino all’ultimo, fino a quando la malattia gliel’ha permesso. Una malattia contro la quale ha combattuto con la solita caparbietà che lo ha sempre contraddistinto. Il commissario si è spento nella notte tra mercoledì e giovedì, a 58 anni, all’ospedale di Teramo. Una scomparsa che ha suscitato molta commozione non solo tra i suoi colleghi ma in tutta la città.
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Da poco diventato commissario, Falconi aveva passato nella polizia tutta la sua vita e si era distinto anche per l’impegno a favore dei colleghi nel campo sindacale quale rappresentante provinciale del Siap. Entrato nel corpo nel 1988, nel 2009, era è stato assegnato alla squadra mobile della questura di Teramo e nel corso della sua carriera aveva partecipato a molte delle operazioni più importanti condotte dalla polizia. Tra le più recenti, quella denominata Cidadania, relativa alle residenze fittizie da parte di cittadini stranieri per ottenere la cittadinanza italiana. Negli anni, solo per citarne alcune, aveva svolto numerose indagini in materia di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, come l’operazione Sex in House, di traffico internazionale di stupefacenti (The King Dancer), di reati contro la pubblica amministrazione, di tratta di essere umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, come l’operazione Subjection. Sempre disponibile con tutti, e con un profondo senso del proprio ruolo, era molto amato dai colleghi che lo descrivono come un «poliziotto di elevatissime qualità professionali ed eccellenti doti investigative, punto di riferimento della sezione di appartenenza e di tutto il personale della squadra mobile da cui era profondamente stimato». Un poliziotto con un «senso del dovere fuori dal comune», come ha voluto ricordare la questura in una nota, che ha coordinato indagini di polizia giudiziaria «di elevata complessità che hanno contribuito al conseguimento di ottimi risultati ed al prestigio della polizia di stato».
Un impegno, quello Di Falconi, sottolineato dallo stesso questore Enrico De Simone. «Con lui se ne va una colonna portante della questura», ha detto, «Falconi rappresentava la memoria della squadra mobile ed è stato l’esempio di quello che vuol dire essere un poliziotto. Era un punto di riferimento per tutti». Falconi lascia la moglie Pina, i figli Jessica e Andrea.
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