Alba, 500mila presenze: il turismo resiste alla crisi
I numeri restano in linea con quelli dell’anno scorso nonostante le difficoltà La tassa di soggiorno frutta al Comune 530mila euro grazie agli aumenti
ALBA ADRIATICA. Cinquecentomila presenze complessive e 530mila euro di gettito derivante dall’imposta di soggiorno. L’estate 2024 va in archivio con numeri soddisfacenti per Alba Adriatica, nonostante la crisi economica e altri fattori congiunturali e di preferenza turistica che avrebbero potuto spostare i flussi altrove. La “Spiaggia d’argento” ha retto bene, confermando la tendenza dello scorso anno seppur con numeri altalenanti nel corso dei mesi caldi. Apripista di una stagione positiva sono stati gli eventi sportivi di maggio e giugno che hanno anticipato, come succede oramai da qualche tempo, l’avvio di stagione favorendo le presenze alberghiere.
Alba Adriatica piace ai giovani e anche alle famiglie, sebbene di correttivi ci sarebbe bisogno lo stesso. La conclusione dei lavori in lungomare Marconi, la realizzazione delle barriere contro l’erosione costiera della zona nord e centrale e il potenziamento e il miglioramento dell’offerta turistica, come pure l’attuazione di soluzioni per arginare i fenomeni violenti tra i giovanissimi in estate, potrebbero ulteriormente favorire la crescita del turismo facendo di Alba Adriatica una località maggiormente attrattiva. Anche il gran caldo della stagione estiva ha contribuito all’economia del comparto. Tornando ai numeri, il piovoso mese di giugno non ha spinto in avanti la domanda, stessa tendenza a luglio (flessioni che oscillano fra il 2 e 8 per cento): meglio ad agosto, mentre settembre resta in linea con la tendenza di sempre. Quanto all’imposta di soggiorno, l’ente incassò oltre 325mila euro nel 2023, quest’anno 530mila (grazie all’aumento dell’imposta uniformata a tutti i comuni della costa teramana). La tassa di soggiorno è attiva da gennaio 2022 coprendo tutto l’anno e non soltanto dalla metà di giugno fino a fine agosto come accadeva in precedenza. I numeri dell’imposta finiranno nel calderone del bilancio consuntivo portando, probabilmente, a incrementare il previsionale del 2025. Il report in mano al Comune in parte coincide con quello elaborato dagli operatori turistici che parlano, appunto, di flessione iniziale e rimonta ad agosto. La concertazione tra l’assessorato al Turismo da una parte e le sigle di categoria potrebbe favorire un’offerta turistica migliore come pure politiche tese ad arginare il fenomeno della movida tutt’altro che serena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Alba Adriatica piace ai giovani e anche alle famiglie, sebbene di correttivi ci sarebbe bisogno lo stesso. La conclusione dei lavori in lungomare Marconi, la realizzazione delle barriere contro l’erosione costiera della zona nord e centrale e il potenziamento e il miglioramento dell’offerta turistica, come pure l’attuazione di soluzioni per arginare i fenomeni violenti tra i giovanissimi in estate, potrebbero ulteriormente favorire la crescita del turismo facendo di Alba Adriatica una località maggiormente attrattiva. Anche il gran caldo della stagione estiva ha contribuito all’economia del comparto. Tornando ai numeri, il piovoso mese di giugno non ha spinto in avanti la domanda, stessa tendenza a luglio (flessioni che oscillano fra il 2 e 8 per cento): meglio ad agosto, mentre settembre resta in linea con la tendenza di sempre. Quanto all’imposta di soggiorno, l’ente incassò oltre 325mila euro nel 2023, quest’anno 530mila (grazie all’aumento dell’imposta uniformata a tutti i comuni della costa teramana). La tassa di soggiorno è attiva da gennaio 2022 coprendo tutto l’anno e non soltanto dalla metà di giugno fino a fine agosto come accadeva in precedenza. I numeri dell’imposta finiranno nel calderone del bilancio consuntivo portando, probabilmente, a incrementare il previsionale del 2025. Il report in mano al Comune in parte coincide con quello elaborato dagli operatori turistici che parlano, appunto, di flessione iniziale e rimonta ad agosto. La concertazione tra l’assessorato al Turismo da una parte e le sigle di categoria potrebbe favorire un’offerta turistica migliore come pure politiche tese ad arginare il fenomeno della movida tutt’altro che serena.
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