Alba Adriatica, il mare torna di nuovo balneabile
Revocato il divieto di balneazione a distanza di due giorni dal provvedimento di divieto. I nuovi prelievi dell'Arta hanno evidenziato che la presenza di fattori inquinanti (escherichia coli) sono tornati nella norma. Intanto è giallo sui test di un laboratorio privato smentiscono l’inquinamento batterico. Operatori pronti ad azioni legali contro l’Arta
ALBA ADRIATICA. Revocato il divieto di balneazione a distanza di due giorni dal provvedimento di divieto. I nuovi prelievi dell'Arta hanno evidenziato che la presenza di fattori inquinanti (escherichia coli) sono tornati nella norma. Intanto è giallo sui test di un laboratorio privato smentiscono l’inquinamento batterico. I risultati delle prime Analisi dell'Arta parlano di inquinamento da batteri fecali (di qui l'esigenza del divieto da parte dell'amministrazione) ma quelli realizzati da una società privata segnalano invece un mare pulitissimo. Oltre 1.000 unità (per 100ml di acqua) di escherichia coli per l’Arta, contro le sole 2 indicate dal laboratorio Clinilab. Una differenza abissale che spinge gli operatori ad avviare un’azione legale contro l’Arta, sperando di poter contare sull’appoggio dell’amministrazione. Questo mentre campeggiano ancora in spiaggia i cartelli del divieto di balneazione, ma in molti decidono lo stesso di fare il tuffo in mare. In alcuni punti del litorale, invece, i cartelli sono spariti del tutto, tolti di nascosto. Quella di oggi, sarà comunque una giornata decisiva: arriveranno i risultati su nuovi prelievi sia da parte dell’Arta che della Clinilab, che analizza le acque per gli operatori turistici albensi.
Si cercherà, quindi, di fare chiarezza sul giallo sorto dall’incongruenza tra i due diversi dati, con la speranza che l’emergenza possa rientrare ed il sindaco Tonia Piccioni possa far rientrare il divieto temporaneo di balneazione.
L’ennesima brutta vicenda per l’immagine della città, infatti, è sorta mercoledì, quando il sindaco ha ricevuto allarmanti dati sull’inquinamento del mare da parte dell’Arta, che l’hanno costretta ad interdire la balneazione in due punti: dalla foce del Vibrata verso sud per cento metri, fino allo stabilimento Barbanera, e per 600 metri dallo chalet La Pinetina al Copacabana, a Villa Fiore.
I risultati dei prelievi dell’Arta di lunedì due settembre, infatti, segnalavano valori oltre il limite di 500 unità (per 100ml di acqua) di escherichia coli a macchia di leopardo lungo la costa albense: 1184 alla foce del torrente e 738 di fronte a via Adda, mentre entro i limiti in via Sardegna che sta nel mezzo. Dopo l’ordinanza, mercoledì il sindaco ha convocato gli operatori turistici, ed i capigruppo di opposizione per una riunione, nel corso della quale sono spuntati fuori, però, dei risultati che davano valori ben diversi.
Anche la Clinilab, infatti, società che compie prelievi quasi quotidianamente per conto degli operatori, lunedì 2 settembre aveva preso campioni di acqua alla foce del Vibrata, non riscontrando nessuna forma di inquinamento. Anzi, il risultato dava 2 sole unità di escherichia coli: un mare pulitissimo, in pratica. L’incongruenza tra i due risultati, ha reso elettrica l’aria di Alba Adriatica per tutta la giornata di ieri. Gli operatori, che dopo i fatti analoghi del 10 luglio avevano fatto un esposto e avviato privatamente dei prelievi quotidiani, ora si sono affidati alla consulenza di un avvocato, Lauro Tribuiani, e si sono fatti sentire con una nota ufficiale: «Chiediamo che si faccia chiarezza sui metodi di prelievo dei campioni e che l’amministrazione richieda all’Arta nuove analisi alla presenza di funzionari comunali».
Più tranquilli, invece, gli ultimi turisti rimasti: in tantissimi, non curanti del divieto, ieri hanno affollato il mare albense lo stesso lungo i tratti sottoposti ad interdizione.
Luca Tommasoni
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