Asl, 20 operai senza lavoro con il nuovo global service
Allarme della Cisl: le ditte subentrate nella manutenzione degli ospedali non hanno riassunto tutti gli 89 addetti e vogliono pagare stipendi più bassi
TERAMO. Sono una ventina i lavoratori da più di 10 anni impegnati nella manutenzione dei quattro ospedali rimasti senza lavoro. Ieri c’è stato il cambio della guardia: la nuova cordata che ha vinto l’appalto da 67 milioni (Iva compresa) alla Asl di Teramo per il cosiddetto global service è subentrata alla vecchia. L’appalto, le cui procedure sono state esperite dalla Consip, se l’è aggiudicato una società milanese, la Cns. Nel bando è specificato che la forza lavoro impiegata deve essere di almeno 89 lavoratori, tanti quanti erano impiegati nel precedente appalto.
«Ma una ventina di persone non sono state richiamate», spiega Antonio Liberatori, segretario della Fim Cisl, «Non sappiamo se verranno sostituite con altri lavoratori. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo avuto un incontro col direttore generale Giustino Varrassi che si è impegnato a fare una verifica e a darci una risposta domani (oggi, ndr). L'assegnatario dell'appalto, la Cns, è latitante: abbiamo spedito più di 10 fra raccomandate e telegrammi per chiedere un incontro, invano. Così come è latitante la Modus di Pescara, a cui è stato affidato l'appalto e che a sua volta l’ha dato in subappalto principalmente a ditte locali». Varrassi sottolinea il «ruolo passivo» della Asl nelle procedure, seguite dalla Consip, e il fatto che nel capitolato erano stabiliti 89 posti di lavoro, tanti quanti nel precedente. Ma non si sa se le società abbiano deciso di riassumere gli stessi 89. «Ci risulta», aggiunge Liberatori, «che le subappaltatrici stanno cambiando il contratto di lavoro, per fare economie a discapito dei lavoratori. Prima alcuni avevano il contratto metalmeccanico, altri edile, altri di servizi. Sembra che qualche società applicherà il contratto delle cooperative riducendo drasticamente il salario, anche di 3-400 euro. La Asl essendo ente appaltante deve vigilare. Peraltro non sappiamo se sono state rispettate le norme sulla sicurezza. Ci viene poi un dubbio sulla manutenzione elettrica, assicurata 12 ore al giorno: che succede se di notte e festivi c’è un problema? Vorremmo saperne di più: non è stato possibile un confronto». (a.f.)
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