Assistenza domiciliare ad agosto negata per ferie
Riabilitazione affidata a quattro centri privati che sono chiusi o sono strapieni Un malato protesta: «Nessuno può curarmi, la Asl torni a svolgere il servizio»
TERAMO. L’assistenza domiciliare integrata va in ferie. E’ l’estrema sintesi della disavventura capitata a un paziente che ha bisogno di sottoporsi a 20 sedute di riabilitazione a domicilio.
Da qualche tempo questa branca dell’Adi è stata affidata “in via sperimentale” ai privati. Non senza polemiche, visto che i sindacati hanno previsto una riduzione degli elevati standard qualitativi del servizio. Dubbi e perplessità smentite dalla Asl.
«Ho letto di interviste in cui i vertici della Asl proponevano questo affidamento ai privati come un grande miglioramento, mai quello che mi è accaduto dimostra proprio il contrario», esordisce Rodolfo Quarchioni. Invalido al 100%, Quarchioni da qualche mese svolge la riabilitazione a casa, prima a Teramo e poi a Villa Rosa, dove si è trasferito per il periodo estivo.
«Le pratiche burocratiche sono a posto», spiega il paziente, «l’ufficio della Asl ha consentito, su richiesta del medico, di prorogare le sedute di riabilitazione. Mi hanno detto che adesso se ne occupano i privati per cui mi dovevo mettere d’accordo con loro. E mi danno un elenco di quattro centri, uno a Teramo, uno a Sant’Atto, uno a Montorio e l’ultimo a Campli.
Io ho telefonato a tutti e nessuno mi può fare la riabilitazione in Adi, alcuni mi hanno detto che ad agosto sono chiusi, come se la malattia d’estate vada in ferie, altri hanno detto che sono pieni e che la Asl ha ridotto il budget per cui non possono prendere altri pazienti». Quarchioni che ha cinque vertebre rotte e deve portare il busto, ha avuto finora un gran giovamento dalle sedute . «Ora ho paura di regredire, proprio adesso che ho ricominciato a deambulare», osserva, «la Asl ci ha presentato l’affidamento ai privati su un piatto d’oro, in realtà è di piombo: dicevano che i privati sono più distribuiti sul territorio e così recuperavano personale. Questo è invece il risultato e siamo agli inizi, chissà che accadrà in futuro. E’ inutile: i servizi sanitari la Asl dovrebbe svolgerli in proprio».
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