Bancatercas, vittoria dell'orgoglio

24 Aprile 2011

Domina in lungo e in largo e mette Montegranaro a rischio retrocessione

TERAMO. Poveri sì, ma con uno sconfinato orgoglio. La Bancatercas, dopo il pubblico annuncio dei guai economici, trova una grande vittoria (76-47), inguaia la Fabi Shoes e, complici i ko di Biella e Brindisi, torna a rivedere la salvezza. Domenica sfida da batticuore a Cremona.

Partita veloce, a tratti frenetica, quella contro un Montegranaro in caduta libera. La Bancatercas, scesa in campo con la cieca determinazione di chi sa di essere obbligato a vincere, cede i primi 2 punti agli ospiti e, poi, ha un entusiasmante decollo verticale. Coach Ramagli usa tutti i tipi di propellente a disposizione, anche quello sperimentale chiamato Antonello Ricci. Il giovane play di origine vastese, stella dell'Under 19, gioca bene, segna 6 punti nel secondo quarto e interrompe sul 5-0 l'unico preoccupante break di Montegranaro. Teramo va all'intervallo con un carico di 12 falli, ma forte di 31 rimbalzi conquistati. Alla fine, i falli saranno 26 e i rimbalzi, udite udite, 55, con l'Mvp Fletcher a fare la parte del leone (ne prende 18, equamente divisi tra difensivi e offensivi). Le cose vanno male nel tiro da 3 (1 su 11), anche se la bomba di Davis, atto iniziale del terzo periodo, porta Teramo a +18 (36-18) e spiana la strada al corposo vantaggio di 21 punti (39-18), sempre griffato da Davis. La Bancatercas è padrona del campo e si prepara a dilagare. La Fabi Shoes ci mette del suo, giocando con una sufficienza che non fa certo piacere ai tifosi marchigiani presenti al Palaskà. La squadra di Pillastrini («Dimettiti», urlano gli ultrà) quasi rinuncia alla difesa e dà l'impressione di essere un insieme di piccoli clan con la stessa canotta. Le individualità non mancano, da Ray a Maestranzi da Cinciarini a Cavaliero, ma sono slegate l'una dall'altra.

I teramani danno un deciso colpo d'acceleratore sul finire del terzo quarto e, con De la Fuente e Fletcher, salgono a +26 (60-34). Lissù, in questa funesta stagione, non c'erano mai stati. In tribuna, il presidente Antonetti, seduto a fianco di Di Matteo, il direttore generale della Tercas, gongola perché la risposta della squadra all'annuncio della grave crisi economica del club è fantastica. Teramo vuole salvarsi prima sul campo e, poi, in sede amministrativa. C'è bisogno di 1.300.000 euro per chiudere la stagione e iscriversi al prossimo campionato. La squadra crede nell'impresa e mette letteralmente i piedi sulla testa di Montegranaro, malgrado la perdita di Davis per 5 falli a 5'15" dal termine. Diener infila la tripla del +28 (72-44) e fa tremare il Palaskà. De la Fuente accetta la sfida del compagno e subito Teramo arriva a +29 (74-45). Zoroski, uno che la sa lunga e difficilmente lascia agli altri l'ultima parola, mette dentro il tiro del massimo vantaggio, +31 (76-45). La partita si chiude con lo speaker che urla «Siamo ancora vivi». Ed è la sacrosanta verità.

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