ROMA
Betafence, l'azienda conferma la volontà di chiudere a Tortoreto
Primo incontro al ministero dello Sviluppo sullo stabilimento abruzzese. Fim, Fiom e Uilm: mantenere tutte le attività
ROMA. Si è svolto oggi pomeriggio il primo incontro al tavolo convocato dal Mise, tra le organizzazioni sindacali e il gruppo Betafence. L'azienda ha esplicitato la volontà di chiudere le attività produttive dello stabilimento di Tortoreto, mantenendo esclusivamente in piedi le attività di logistica e dell'amministrazione commerciale, spiegano Fim, Fiom e Uilm.
Le organizzazioni sindacali e le istituzioni «hanno identificato come priorità il mantenimento della completa attività aziendale a partire da quella produttiva della Betafence Italia, e della sua intera filiera, garantendo la continuità industriale e occupazionale». L'azienda ha precisato nel corso dell'incontro, riferiscono i sindacati, «senza fornire alcun dato specifico, la volontà della chiusura delle linee produttive adducendo motivazioni infondate circa la scarsa redditività degli impianti. In questi anni, i lavoratori dello stabilimento di Tortoreto hanno sempre raggiunto gli obiettivi aziendali, addirittura superando il 100%. Il raggiungimento dei target di produzione hanno garantito una corresponsione di quote economiche sostenibili all'interno degli accordi aziendali. Pertanto sono necessari dati chiari e specifici per una reale trattativa, mentre appare evidente che la scelta aziendale risponderebbero a logiche esclusivamente finanziarie senza riferimenti specifici dal punto di vista industriale».
Dopo una lunga discussione che ha visto le posizioni distanti tra le parti, attraverso la mediazione e la sollecitazione della sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, l'azienda ha preso l'impegno di fornire nel prossimo incontro, che sarà convocato a breve, tutti i dati che possano consentire un confronto nel merito, volto a trovare una soluzione che garantisca la continuità produttiva e occupazionale. I lavoratori della Betafence stanno difendendo il lavoro e l'industria nel nostro Paese. Al termine del successivo incontro Fim, Fiom, Uilm in base al confronto e alle risposte da parte dell'azienda, valuteranno le iniziative da mettere in campo a difesa dello stabilimento Betafence Italia.