Bloccata in carcere con due telefonini per il marito detenuto
Si è presentata in carcere per assistere alla partita detenuti-figli organizzata a livello nazionale anche in altri penitenziari, ma nella biancheria intima aveva nascosto due micro telefonini che...
Si è presentata in carcere per assistere alla partita detenuti-figli organizzata a livello nazionale anche in altri penitenziari, ma nella biancheria intima aveva nascosto due micro telefonini che non sono sfuggiti al controllo degli agenti di polizia penitenziaria che hanno sventato l’ennesimo tentativo. La donna è stata denunciata. Così, in una nota, il segretario provinciale del sindacato Sappe Giuseppe Pallini: «Il Sappe si congratula con il personale addetto al servizio colloqui per la professionalità dimostrata ancora una volta evitando che apparati tecnologici non consentiti entrassero nelle possibilità dei detenuti per farne uso di ulteriori traffici illeciti». Sul caso è intervenuto anche il segretario generale del Sappe Donato Capace: «È del tutto evidente e palese che il quotidiano rinvenimento di telefoni cellulari in carcere assume un vero e proprio problema di sicurezza nazionale, che non può continuare ad essere trascurato. Schermare tutte le carceri del Paese, a cominciare da quello di Castrogno, non è più differibile. Sono stati 3.606 i cellulari sequestrati in totale nel 2023 in tutta Italia e i boss continuano a impartire ordini all’esterno, a minacciare. Questi numeri dovrebbero preoccupare tutti, non solo noi che rappresentiamo le donne e gli uomini che lavorano nella prima linea delle carceri e che imporrebbero una immediata presa di posizione degli uffici dell’amministrazione penitenziaria».