Bomba di Capodanno a Firenze: arrestato un martinsicurese

4 Agosto 2017

Pierloreto Fallanca è ritenuto tra i responsabili dell’attentato in cui è rimasto ferito un poliziotto. Gli agenti lo hanno trovato in una villetta del Salento trasformata abusivamente in centro sociale

MARTINSICURO. Un uomo di Martinsicuro, Pierloreto Fallanca di 30 anni, è stato arrestato in provincia di Lecce perché ritenuto tra i responsabili dell’esplosione di un ordigno rudimentale avvenuto a Capodanno a Firenze, in seguito alla quale rimase gravemente ferito un artificiere della polizia, Mario Vece, che perse un occhio e l’uso di una mano. Su Falanca pende l’accusa di concorso in tentato omicidio nonché fabbricazione detenzione e porto abusivo di materiale esplodente, formulata dalla procura di Firenze che indaga sull’attentato di capodanno. Con lui sono indagate altre quattro persone, tutte facenti capo all’area politica definita anarco-insurrezionalista. Fallanca ha la residenza a Martinsicuro dove fino a qualche tempo fa abitava insieme alla madre. Il giovane era conosciuto dalle forze dell’ordine per le sue idee anarchiche che lo hanno portato ad avere diversi problemi con la giustizia. Nel 2013 venne denunciato a Milano per minacce e resistenza a pubblico ufficiale dopo gli scontri con le forze dell’ordine per l’occupazione di una libreria all’università Statale. Aderente ai movimenti No global e No Tav, il giovane truentino, nato a Teramo da madre campana e padre pugliese, da diverso tempo non si vedeva a Martinsicuro. Girava molto anche all’estero, ultimamente anche in Francia, ed era ben conosciuto negli ambienti anarchici a livello nazionale di cui aveva sposato le idee e avrebbe preso parte a diverse proteste organizzate dagli antagonisti sia in Italia che fuori dai confini nazionali. La polizia lo ha fermato in Salento, zona dove si è trasferito il padre dopo la separazione. Il blitz delle forze dell’ordine è avvenuto ieri mattina quando gli agenti della questura pugliese e della Digos hanno fatto irruzione un na a villetta di Rocca Marina di Melendugno che era stata occupata da qualche settimana da un gruppo di giovani tra cui Fallanca. Una occupazione abusiva effettuata da un gruppo di anarchici che hanno trasformato l’edificio in un centro denominato "Caura". Al momento dell'irruzione Fallanca dormiva. Insieme a lui c'erano altre sette persone, tra uomini e donne, tutti del Salento e tutti appartenenti all'area antagonista. Secondo gli investigatori le persone che si trovavano nel centro sociale sono coinvolte nei tafferugli e nelle azioni di protesta anti Tap, il terminale dell’oleodotto che dovrebbe essere realizzato tra gli ulivi della costa salentina. Alla vista delle forze dell’ordine Fallanca non ha opposto resistenza. Secondo quanto appurato dagli investigatori, si trovava nel Salento già da qualche giorno.
Sandro Di Stanislao
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