Il funerale di Carla Covitti (nella foto piccola)

Carla, l’ultimo viaggio è con la divisa / VIDEO

La bara portata a spalla dai colleghi. Il dirigente della Polstrada Abruzzo: «Al servizio dello Stato fino all’ultimo»

GIULIANOVA. L’ultimo viaggio con la divisa della polizia. Perché ci sono gesti che per sempre racconteranno chi siamo e Carla Covitti aveva il senso profondo del suo servizio allo Stato.

GUARDA IL VIDEO

Lo struggente addio a Carla Covitti
Corpi di polizia schierati ai funerali della 52enne agente della Stradale, madre di due figli, stroncata da un malore nella sua casa di Tortoreto (video di Luciano Adriani)

Nel giorno dell’addio alla 52enne poliziotta della Stradale di Giulianova madre di due figli stroncata da un malore, le parole si muovono tra le ferite. Come quelle di Paolo Fassari, dirigente del compartimento della polizia stradale di Abruzzo e Molise. Parla a fine funzione e ricorda il profondo attaccamento al lavoro della poliziotta «in servizio fino all’ultimo, fino a quando la malattia lo ha permesso. Con un profondo senso dello Stato e del valore di una divisa». Così come, tra le lacrime difficili da trattenere, la ricordano i suoi colleghi, quelli che hanno condiviso i vent’anni alla Stradale di Giulianova fianco a fianco con Carla sempre pronta a dare una mano agli altri, rigorosa e professionale nel lavoro ma con una sensibilità di fondo che faceva la differenza. Sempre.
E allora ecco gli onori ufficiali con le macchine della polizia davanti alla chiesa, il picchetto, la bara portata a spalla dai colleghi, la presenza delle autorità (il questore Enrico De Simone il presidente del consiglio comunale Paolo Vasanella), la corona di fiori inviata dal capo della polizia Franco Gabrielli. In tanti stretti ai familiari. I genitori che non smetterebbero mai di baciare la bara, i due figli, gli amici. Tantissimi di Pescara la città in cui Carla Covitti era nata e aveva vissuto lavorando anche come giornalista nell’emittente tevisiva Telemare prima di trasferirsi a Tortoreto dove viveva. E proprio qui, nell’appartamento in via D’Ascanio, mercoledì pomeriggio è morta, molto probabilmente stroncata da un infarto. A dare l’allarme il collega che quel giorno avrebbe dovuto accompagnarla a fare una visita medica e che non riuscendo a contattarla ha fatto la drammatica scoperta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA