Contestato il logo “Riviera del Gigante” 

L’Osservatorio antifascista e D’Amico: «Sembra evocare la figura di Mussolini, i sindaci lo cambino»

TERAMO. Finisce subito nel mirino il nuovo brand turistico della costa teramana, “Riviera del Gigante”, presentato giorni fa negli uffici regionali del turismo dai sindaci delle cosiddette “sette sorelle” alla presenza del governatore Marco Marsilio e del sottosegretario con delega al turismo Daniele D’Amario. Motivo della contestazione, che arriva da esponenti politici di centrosinistra, è che nel logo – ruotandolo di novanta gradi – potrebbe ravvisarsi una raffigurazione di Benito Mussolini.
Matteo Settepanella, presidente dell’Osservatorio antifascista 25 settembre 1943, e Luciano D’Amico, consigliere regionale ed ex candidato presidente della Regione, scrivono in una nota: «“La Riviera del Gigante” è il nuovo, o meglio, ultimo marchio (in ordine di tempo) della costa della provincia di Teramo che potrà, come ci auguriamo, essere un volano per lo sviluppo del settore turistico. Abbiamo il brand per una provincia, ma, se andiamo a vedere gli strumenti di programmazione della Regione Abruzzo, scarse sono le risorse destinate a questo strategico settore. Ci colpisce ad ogni modo il logo della “Riviera del Gigante”, così chiamata perché la costa teramana è situata alle base del Gran Sasso denominato da molti “il gigante che dorme” (da altri “la bella addormentata”). Il Gigante è proprio lui, il Gran Sasso, ma il logo non lo mostra: o meglio, se ruotiamo l’immagine di 90 gradi, ci si accorge che il profilo del Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un dittatore italiano. Sarebbe opportuno, e pertanto lo chiediamo ai sindaci della costa teramana, modificare il logo che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del Paese».(red.te)