Crollo a Firenze, iniziati gli interrogatori per i tre indagati dell’Esselunga. Due sono abruzzesi

La procura aveva chiesto le misure cautelari per i tre indagati e oggi il gip Antonella Zatini ha iniziato gli interrogatori. Poi il giudice deciderà se accogliere l'istanza dei pm, che hanno aperto un fascicolo, a vario titolo, per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo.
Cinque operai morti per l’errore nella progettazione di una trave, ceduta poi al suolo causando il crollo di altre cinque travi e la caduta dei solai. Questo fu il bilancio della tragedia accaduta il 16 febbraio del 2024, nel cantiere per la realizzazione di una nuova Esselunga, il supermercato, a Firenze. A collassare fu una trave di 20 metri che travolse e uccise 5 operai, fra cui Luigi Coclite, 60 anni all’epoca dei fatti, originario di Montorio al Vomano in provincia di Teramo. Da tempo viveva a Vicarello, vicino a Livorno, con la moglie e due figli. Gli altri 4 operai originari del nord Africa residenti fra le province di Bergamo e di Brescia.
Secondo l’accusa, Melchiorre, ingegnere abruzzese di Teramo, avrebbe redatto il progetto e la scheda di produzione della trave omettendo di calcolare in modo adeguato i carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere e di inserire nel progetto un quantitativo di ferro in grado di sostenere i carichi. D’Eugenio, il secondo abruzzese tra gli indagati e amministratore della Rdb Italprefabbricati , avrebbe omesso di adottare le misure necessarie per tutelare la salute degli operai e far si che le attività di progettazione e di esecuzione degli elementi prefabbricati fossero svolte in maniera corretta e adeguata nel cantiere, ed il terzo indagato Passaleva, fiorentino, avrebbe omesso di rilevare gli errori e le carenze presenti nel progetto predisposto da Melchiorre.
La procura aveva chiesto le misure cautelari per i tre indagati e oggi il gip Antonella Zatini ha iniziato gli interrogatori. Poi il giudice deciderà se accogliere l'istanza dei pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che hanno aperto un fascicolo, a vario titolo, per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo. È stata sollecitata la misura cautelare ai domiciliari per Melchiorre e D’Eugenio, una misura interdittiva di sei mesi per Passaleva.
Per tre ore oggi è stato ascoltato l'ingegnere Marco Passaleva, difeso dall'avvocato Pier Matteo Lucibello. Per gli altri due indagati la procura ha depositato altri atti di indagine. Per questo, D'Eugenio, difeso dall'avvocato Sigfrido Fenyes, ha ottenuto il rinvio dell'interrogatorio al 20 marzo. L'ingegnere Melchiorre, difeso dall'avvocato Eriberto Rosso, invece ha risposto alle domande, ma si è riservato di depositare nuove memorie.