Ha ucciso il padre con 92 coltellate, arriva la sentenza: Francesco Di Rocco condannato a 14 anni

Davanti alla corte d’Assise il 49enne che dopo una lite ha colpito con 92 fendenti il genitore ex capostazione. Ecco tutti i dettagli
TERAMO. È arrivata oggi in corte d’Assise la sentenza di primo grado per Francesco Di Rocco, il 49enne teramano reo confesso dell’omicidio del papà 83enne Mario, ex capostazione dello scalo cittadino, descritto come padre-padrone. Di Rocco è stato condannato a 14 anni. Riconosciute le attenuanti generiche, prevalenti sulle aggravanti. Anche il pm aveva chiesto per l’uomo 14 anni.
Prima di requisitoria e arringa, in aula c’è stata l’audizione dello psichiatra Luigi Olivieri incaricato dalla Corte d’assise (presieduta dal giudice Francesco Ferretti con a latere Marco D’Antoni più i popolari) di eseguire una perizia sull’imputato e in particolare sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Le operazioni peritali si sono svolte alla presenza degli psichiatri Giuseppe Cimini (consulente nominato dal pm Monia Di Marco) e Giustino Cerritelli (nominato dalla difesa rappresentata dall’avvocato Federica Benguardato).
Di Rocco, studente di medicina veterinaria fuori corso, ha sempre detto che non voleva uccidere il padre e di aver preso il coltello in un momento di rabbia dopo l’ennesimo litigio perché esasperato dall’atteggiamento definito «opprimente» dell’anziano genitore. Secondo i risultati dell’autopsia quella sera del 21 novembre del 2023 Francesco colpì il padre con 92 coltellate al termine del violento diverbio scoppiato nell’abitazione di viale Crispi, un appartamento che si trova sopra la stazione ferroviaria. Fu lo stesso figlio a chiamare il 118: l’anziano morì dopo qualche ora all’ospedale Mazzini.
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