TERAMO
Droga e telefonini in carcere: detenuto sorpreso su Tik Tok, un altro prende a testate un agente
Ennesimo appello della polizia penitenziaria
TERAMO. Detenuti sorpresi ancora una volta in possesso di smatphone e droga all'interno del carcere di Teramo e agenti aggrediti mentre compiono il loro dovere.
Nei giorni scorsi, durante i consueti controlli, gli agenti della polizia penitenziaria, coordinati dal dirigente Livio Recchiuti, hanno sequestrato a un detenuto albanese un cellulare dopo essere stato sorpreso a chattare sulla piattaforma Tik Tok mentre si trovava all’interno della sua cella. Altri due telefonini erano nascosti dietro alle mensole della cella di un detenuto di etnia rom. Nell'area antistante la casa circondariale, invece, sono stati trovati 56 grammi di hascish e 26 grammi di cocaina.
I casi non diminuiscono nonostante l'articolo 391 ter del Codice penale, di recente emanazione, preveda pene severe che vanno da 1 a 4 anni per chi introduce e detiene telefonini nelle carceri.
I sindacati della polizia penitenziaria tornano a chiedere "soluzioni drastiche, come la schermatura delle sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti i detenuti”.
Sabato scorso un agente, mentre si trovava nel reparto sanitario, è stato colpito al volto dalla testata di un detenuto rumeno, senza alcun problema sanitario (non psichiatrico) e con fine pena 2049, il quale qualche giorno prima aveva tentato di aggredire un ispettore. Il poliziotto è stato medicato in carcere e poi trasferito all'ospedale Mazzini dove gli è stata riscontrata la frattura composta del setto nasale, con prognosi di dieci giorni.
Nuovo appello del segretario provinciale del Sappe Giuseppe Pallini in quale in una nota ricorda che «Sono continue le aggressioni al personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito da parte del PRAP Roma e DAP contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Eppure ,il Sottosegretario alla Giustizia On.le Delmastro ,in visita all’istituto teramano il 29 aprile aveva garantito a chiare lettere durante l’incontro con il personale di Polizia Penitenziaria, sindacati e mass media che contro i detenuti riottosi si sarebbero presi immediatamente provvedimenti duri., purtroppo ciò non è avvenuto tempestivamente e un agente è stato ferito ,sic! Il Sappe, esprime solidarietà al poliziotto ferito ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Teramo: Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Servono soluzioni politiche: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce neppure a garantire la dotazione di strumenti indispensabili, come corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia».