Esenzione ticket: ressa, code e tensioni nell’unico sportello
C’è un solo operatore che smaltisce 50 utenti al giorno e la gente si mette in fila fin dalle prime ore del mattino
GIULIANOVA. Risse per prendere i numeri, file chilometriche fino all’atrio e nervosismo crescente si vedono da qualche giorno a questa parte nei locali dell’ex ospizio marino, in particolare nell’ufficio per il rinnovo dell’esenzione del ticket sanitari. Il problema è che, allo sportello, c’è solo un operatore che alle 8,30 esce con soli 50 numeri in mano da distribuire e la gente si accalca per arraffare un bigliettino. Finito di servire quel numero di utenze, alle 12 lo sportello chiude i battenti, anche se ci sono ancora persone ad attendere. Le esenzioni sono scadute lo scorso 31 marzo e, non potendo essere rinnovate prima del termine della scadenza, in moltissimi sono costretti ad arrivare anche la mattina alle 6 per mettersi in fila sperando di riuscire a prendere uno dei 50 numeri. «Sono qui dalle 7,30 di stamattina», si lamenta una donna a metà mattinata, «ma non sono riuscita a prendere il numero e l’impiegato mi ha chiaramente detto che non servirà persone sprovviste di numero». Così anziani, donne, genitori anche accompagnati dai propri figli se non si sa dove lasciarli, attendono per ore di poter rinnovare l’esenzione. «Mio marito deve subire un delicato intervento agli occhi», fa sapere una signora, «ma mi serve l’esenzione. Sono tre giorni che torno. Di questo passo dovremo rivolgerci a una struttura a pagamento». Dopo ore di attesa gli animi si cominciano a surriscaldare e c’è anche chi, dopo che il dipendente gli intima di chiudere la porta, si dirige a brutto muso verso l’impiegato, chiedendo un po’ di rispetto. «Siamo qui da stamattina presto», urla l’uomo contro l’operatore, «almeno sia un po’ più cortese!».
A fare la fila c’è anche il consigliere comunale Laura Ciafardoni, che accompagna sua zia. «Sappiamo che il sindaco non sapeva di avere a Giulianova il distretto sanitario di base», ironizza la rappresentante di Forza Italia, ricordando una disputa tra Mastromauro e Fabrizio Retko (quest’ultimo sosteneva infatti che il Dsb dovesse essere potenziato, mentre il sindaco sosteneva che questo fosse stato spostato a Roseto), «ma almeno si dia da fare per far incrementare il personale. Nei prossimi giorni mi interesserò personalmente della questione: si potrebbe fa ricorso anche alle liste di mobilità». Insomma, gli utenti chiedono che allo sportello (che osserva orari rigorosi: 8,30-12 e il giovedì anche 15-17), venga aggiunto almeno un altro addetto e che sia aperto anche di venerdì. «Oggi ho chiesto un permesso al lavoro», conclude un utente, «e non sono riuscito a prendere il numero. Dovrò chiedere un altro giorno, ma non so se me lo daranno».
Margherita Totaro
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