Michael Liguori (da Repubblica.it)

PADOVA

Gioca il calciatore condannato a Teramo per stupro, è polemica

Liguori (ex Notaresco), di Alba Adriatica, difeso da tifosi e squadra ma la politica si ribella: "Un'occasione persa per mandare un forte segnale contro la violenza sulle donne"

PADOVA. Polemiche a Padova per la difesa dei tifosi, tecnico e società e per l'atteggiamento tenuto dalla squadra che ha deciso di mandare in campo ieri il calciatore Michael Liguori, 25 anni, ex Notaresco, originario di Alba Adriatica, condannato in primo grado il 10 ottobre, insieme ad un amico coetaneo, a tre anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale dal Tribunale di Teramo.

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Solo due giorni dopo, il 12 l'attaccante 25enne è stato regolarmente mandato in campo contro la Giana Erminio a Gorgonzola vinto 1-0 dal club veneto, capolista del girone A della serie C. Il tecnico Matteo Andreoletti lo ha inserito nel secondo tempo, senza grandi risultati: “Non ho trovato il solito Michael”, ha ammesso il mister. “Sono episodi molto spiacevoli — ha detto come riporta Repubblica.it— ed è comprensibile il suo stato d’animo. È un ragazzo molto innamorato del calcio, ha spinto tanto anche alla vigilia cercando di ritrovare il contatto con il campo. Si è meritato di entrare. Michael era l’attaccante più ‘sporco’, per così dire, che avevo per questa partita. Sarebbe stato bello se avesse segnato, sarebbe stato un modo per ritrovare un po’ di serenità”.

Ai vari interventi di esponenti politici nei giorni scorsi, si è aggiunto quello della consigliera regionale de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel secondo la quale è stata «un'occasione persa dal Calcio Padova di mandare un forte messaggio contro la violenza sulle donne: sbagliato scegliere il silenzio». «Quello del calcio - ha aggiunto secondo l'agenzia giornalistica Ansa - è un mondo che conosco perché ho avuto modo di frequentarlo parecchi anni fa da ex arbitra di calcio maschile. Credo che non basti scendere in campo una volta all'anno con il segno rosso sul volto se poi non si agisce dall'interno per cambiarne il volto, ancora troppo maschilista. Il silenzio - ha osservato - non è nelle mie corde e per questo esprimo tutta la mia solidarietà alle due ragazze che con coraggio hanno denunciato: non possiamo permetterci di tacere e di voltarci dall'altro lato perché anche le parole che spendiamo contro ogni violenza possono aiutare a contrastarla. Lo deve fare la politica, lo può fare il mondo dello sport, in particolare se chiamato in causa direttamente».