Giulianova, ancora introvabile il relitto del peschereccio Eliana
Neanche i sub hanno individuato il natante in cui sono morti Artone e Mazzi, ma le ricerche proseguono
GIULIANOVA. Del relitto del peschereccio Eliana, affondato martedì della scorsa settimana al largo delle coste giuliesi, non vi è ancora nessuna traccia. Ieri le ricerche sono continuate nella zona dove si presume sia avvenuto l’affondamento, che ha causato la morte di Elia Artone e Carlo Mazzi, ma ancora una volta senza alcun esito. Oltre alla motovedetta ed al gommone veloce in dotazione dell’ufficio circondariale marittimo di Giulianova, sono intervenuti i sommozzatori della guardia costiera giunti da San Benedetto del Tronto. Tanti mezzi e molti uomini sono stati impiegati per cercare di individuare il relitto, ma nonostante il notevole impegno nelle ricerche, il natante inabissatosi non è stato ancora avvistato. I subacquei hanno perlustrato i fondali in lungo ed in largo, ma tutto si è rivelato vano.
Probabilmente il nucleo sommozzatori tornerà nuovamente ad immergersi nelle acque di Giulianova alla ricerca dei resti dell’Eliana. Il ritrovamento del natante assume una certa rilevanza anche per stabilire le cause del naufragio. Infatti, oltre alla tempesta che ha investito il motopesca, con onde late cinque metri, è probabile che il natante abbia avuto difficoltà a manovrare a causa delle reti rimaste impigliate. Una volta che l’Eliana tornerà a vedere la luce molto probabilmente ci saranno più certezze e meno ipotesi. Il comandante dell’ufficio marittimo Clarissa Torturo ha sottolineato che le ricerche sono difficili e complesse, ma non impossibili. «Purtroppo non abbiamo dei punti di riferimento certi e quindi andiamo avanti attraverso tentativi mirati. Con tutta probabilità saranno impiegati nuovamente i sommozzatori della guardia costiera». Le ottime condizioni meteo-marine dei prossimi giorni potrebbero favorire in maniera determinante le ricerche. (al. al.)
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