ROSETO DEGLI ABRUZZI

Gli alunni del liceo Saffo a “Lezione di Civiltà e Felicità”

In prima fila Claudio Ferrante di Carrozzine Determinate. Il dirigente Volpini: "Questo progetto sta trasformando la nostra scuola"

ROSETO DEGLI ABRUZZI. Con sei classi prime del liceo Saffo riprendono per l’anno scolastico 2024/2025 i Progetti “Sentinelle Civiltà e Felicità” di Claudio Ferrante che, coadiuvato dall’avvocato Mariangela Cilli, segretaria dell’associazione Carrozzine Determinate che patrocina il progetto, proietta i giovani studenti in un’analisi introspettiva sulla felicità per poi condurli a riflettere sull’empatia, sul pregiudizio, sull’inclusione e sulla diversità. 

Barriere culturali prima e barriere architettoniche poi sono state al centro di un dibattito che ha visto i ragazzi interessati, capaci di profonde riflessioni. Diritti umani, discriminazione e convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità sono stati analizzati e commentati insieme all’avvocato Cilli, per comprendere come la disabilità non sia una malattia ma una condizione di vita in un ambiente sfavorevole.

“Questo progetto sta trasformando la nostra scuola e per il terzo anno consecutivo ho voluto fortemente Claudio Ferrante per i nostri studenti. Lui, la sua storia e il suo progetto sentinelle costituiscono davvero un importante momento formativo che non potevo non riproporre anche per questo anno scolastico. Ho deciso di duplicarlo in modo da estenderlo a più classi prime possibili affinché i nostri studenti inizino il loro nuovo percorso, come ha scritto una nostra studentessa con lo spirito di essere cittadini più consapevoli”, ha detto il dirigente del Saffo, Achille Volpini. 

Le sei classi partecipanti, dopo l’attività in aula, hanno sperimentato le difficoltà di una vita vissuta seduti su una sedia a rotelle. E dalla teoria alla pratica si è passati a vivere sulla propria pelle le sensazioni causate dalle barriere architettoniche, le frustrazioni e le paure generate da marciapiedi rotti e sconnessi, mancanza di scivoli e pendenze eccessive cui spesso, camminando, non si presta attenzione. Gli studenti hanno osservato le criticità presenti in prossimità dell’istituto scolastico: pochi metri sono stati più che sufficienti per rendersi conto di quanto sia l’ambiente a condizionare la vita delle persone con disabilità.

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