Ibrahima, il giovane operaio precipitato per 15 metri: prevista una nuova udienza
L’incidente, avvenuto nel 2023, sarà esaminato nuovamente dal giudice Ursini. Imputati quattro tecnici del cantiere. Ibrhaim, giovane papà, era arrivato in Italia sette anni prima alla ricerca di una nuova vita
TERAMO. È in programma per giovedì la nuova udienza sulla morte del 24enne senegalese Ibrahima Dramè, giovane papà arrivato in Italia con il sogno di una vita diversa e nel 2023 precipitato per 15 metri da un ponteggio nel cantiere della chiesa di Sant’Agostino, nel centro di Teramo, dove erano in corso interventi post-sisma.
Davanti al giudice monocratico Emanuele Ursini ci sono quattro imputati, tutte figure tecniche legate al cantiere. Inizialmente nel procedimento erano indagati altri due figure che hanno patteggiato in sede di udienza preliminare. L’istruttoria dibattimentale dovrà stabilire se ci siano state o meno responsabilità così come sostiene la Procura che contesta, oltre all’omicidio colposo, anche il reato di lesioni gravi: nell’incidente, infatti, rimase ferito un altro operaio dello stesso cantiere. Al momento dei fatti il giovane operaio e il suo collega, rimasto ferito, erano sull’impalcatura che, dai primi accertamenti, avrebbe ceduto facendo precipitare il giovane operaio, trovato senza imbracatura, da un’altezza di dieci metri. Ibrahima Dramè era arrivato in Italia sette anni prima su uno dei tanti barconi della speranza dopo aver attraversato il deserto a piedi.