Il medico legale: «92 coltellate inferte in un tempo molto breve»
«È stato colpito con 92 fendenti, quasi tutto inferti al volto e sul cranio in rapida successione e dall’altro verso il basso»: il medico legale Cristian D’Ovidio in aula ricostruisce con chiarezza...
«È stato colpito con 92 fendenti, quasi tutto inferti al volto e sul cranio in rapida successione e dall’altro verso il basso»: il medico legale Cristian D’Ovidio in aula ricostruisce con chiarezza la dinamica mentre sul maxi schermo scorrono le foto dell’autopsia che l’imputato non guarda e quelle del coltello con una lama da 27 centimetri che per la violenza dei colpi si è piegata. La vittima, conferma D’Ovidio, ha tentato di difendersi così come dimostrano alcune ferite alla mano destra. Davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Ferretti ( a latere il giudice Marco D’Antoni con i giudici popolari) sfilano tutti i testi citati dalla Pubblica accusa a ricostruire quella sera del 21 novembre dell’anno scorso in viale Crispi. È lo stesso Francesco a confessare di aver colpito il genitore, a indicare lo sportello della cucina dove ha messo il coltello dopo averlo lavato e risistemato nella sua custodia. In casa nessun segno di colluttazione ma solo tanto sangue. Francesco Di
Rocco, dopo l’arresto, ripete
di aver preso il coltello in un momento di rabbia perché esasperato dall’atteggiamento definito «opprimente» dell’anziano papà.
Rocco, dopo l’arresto, ripete
di aver preso il coltello in un momento di rabbia perché esasperato dall’atteggiamento definito «opprimente» dell’anziano papà.