«Il popolo delle ciambelle non è venuto a votarmi»

25 Giugno 2018

La delusione di Morra per l’alta percentuale di astensione nel suo elettorato Poi stoccata a Tancredi e Di Dalmazio: parte ignobile che ci ha abbandonato 

TERAMO. Era da poco passata la mezzanotte quando sulla propria pagina Facebook Paolo Gatti ha riconosciuto la vittoria degli avversari. Erano state scrutinate più o meno la metà delle 80 sezioni ma il trend era inequivocabile: D’Alberto era costantemente con un vantaggio di cento voti, in media.
Nella sede elettorale di corso San Giorgio semivuota, Giandonato Morra – che ha seguito lo spoglio da casa – è arrivato solo intorno alle 12,45.
Con l’aplomb che lo contraddistingue, senza perdere l’umorismo che lo caratterizza, Morra non si è sottratto a commentare il dato elettorale.

«L'astensionismo ha evidentemente colpito a destra, hanno votato a malapena quelli del primo turno. Il popolo delle ciambelle non è andato a votare, stessero al mare e si tengano una amministrazione di colore avverso. Evidentemente hanno una capacità di resistenza inferiore al centrosinistra. Non è una novità già in passato quello di centrodestra si è dimostrato un elettorato che ha dimostrato disaffezione al secondo turno. Noi abbiamo fatto il miracolo di rimettere insieme la coalizione, ricordo che si veniva da un’amministrazione caduta». E dopo l’analisi, la stoccata, senza citarli, all’area che fa capo a Paolo Tancredi e forse anche a Mauro Di Dalmazio «a quella parte del centrodestra che è passata con il centrosinistra, quella parte ignobile che ci ha abbandonati, ha inquinati i pozzi: ha perso e ora è apolide».


In effetti il dato della scarsa affluenza alle urne non è trascurabile. Se il 10 giugno i votanti sono stati il 67%, ieri è andato alle urne appena il 50% del corpo elettorale. E Morra non ha fatto lo scatto in avanti, guadagnando consensi rispetto al primo turno, quando ha ottenuto 10.548 voti. Ieri sera ha sostanzialmente confermato il dato: 10.713 consensi (46.74%). Morra ora, da persona pragmatica pensa al futuro, che lo vedrà impegnato a capo dell’opposizione: «Sono una persona seria, se la maggioranza lavorerà bene farò un'opposizione dialogante, se non lavoreranno bene sarà dura».
Anche Gatti non lascia trasparire emozioni: «Giandonato a malapena ha ripreso i voti del primo turno. Posso pensare che l'elevato astensionismo ha colpito in maniera più evidente Giandonato. D'Alberto ha preso 4-5mila voti più del primo turno provenienti da qualcuno che ha votato i 5 stelle o altri candidati a sindaco, a esclusione di Covelli si è accordato con noi. Confidavo che potesse vincere Giandonato con lo stesso margine con cui ha vinto D'Alberto: avevo sbagliato Gian», chiude con una battuta e un riso amaro.
Voce rotta dall’emozione quella della segretaria provinciale di Fratelli d’Italia, Marilena Rossi, rivolgendosi all’elettorato: «Avete sbagliato persona, chi non conosce Giandonato non sa che poteva essere il valore aggiunto».
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