L'atto d'amore, madre muore: i suoi organi salvano 7 malati

Espianti durati 14 ore su una mamma di Farindola: con il fegato donato sopravviveranno due persone, a Roma e Bergamo. Il grazie dei medici del Mazzini di Teramo 

TERAMO. Un atto d’amore verso il prossimo che ha salvato da morte sicura due vite e ne ha migliorate altre cinque. I familiari di Franca Costantini, 44 anni, nata a Penne e residente a Farindola, hanno dato l’altroieri l’assenso alla donazione degli organi della donna, madre di tre figli. E l’importanza della decisione per la vita degli altri, ha indirettamente causato lo slittamento del funerale, previsto in un primo momento per ieri pomeriggio.

Infatti proprio in concomitanza con l’assenso alla donazione, data ai medici del reparto di rianimazione dell’ospedale di Teramo dove la donna era ricoverata, è scattato l’allarme per due pazienti in attesa di trapianto. Due urgenze a Siena e a Bergamo per malati a rischio di morte entro 24 ore in assenza di nuovi polmoni e di un fegato nuovo. Ma nel frattempo, per il fegato, era stata allertata l’equipe del San Camillo-Spallanzani di Roma. Per questo con un complesso e lungo intervento durato quasi tutta la notte fra martedì e mercoledì è stato fatto uno split, cioè sono stati separati i due lobi del fegato. Una parte è dunque strata trapiantata a Roma, l’altra a Bergamo, i cui chirurghi sono arrivati all’aereporto di Pescara in aereo per fare il prelievo, ripartire e poi trapiantare l’organo alle 14 di ieri. Poi è stata la volta del fegato, l’equipe dell’ospedale di Siena, dove c’era un’altra urgenza, ha espiantato cuore e polmoni e anche i chirurghi sono ripartiti a bordo di un aereo perchè anche in questo caso il trapianto va fatto entro brevissimo tempo. Alle 12 è finito l’espianto dei reni, trapiantati all’Aquila, e alle 14 quello delle cornee, prelevate dagli oculisti di Teramo.

I parenti - e tutto il paese che era in attesa della donna, conosciutissima - hanno dovuto dunque procrastinare la cerimonia funebre a oggi. La paziente pescarese è arrivata all’ospedale di Teramo con una diagnosi terribile: aneurisma del sifone carotideo. E qui è stata sottoposta, sabato, a un intervento molto complesso: per via endoscopica si è tentata un’embolizzazione del vaso nel cervello. Ma l’aneurisma si è rotto ed è avvenuta un’emorragia massiva. La donna è stata dunque ricoverata nel reparto di rianimazione in condizioni disperate. L’altroieri l’accertamento di morte si è concluso con la conferma che tutti i parametri vitali erano azzerati. La richiesta dei rianimatori di donare gli organi è stata valutata da tutta la famiglia: la donna ha tanti fratelli e sorelle e proprio a una di queste la giovane madre aveva parlato dell’importanza di questi gesti. Così il marito Lucio ha dato l’assenso.

«La famiglia con grande disponibilità ha riveduto l’organizzazione della cerimonia funebre per salvare la vita di una persona in più», spiega Pierluigi Orsini, primario della rianimazione, «alla fine è stato un atto che ha migliorato le condizioni di vita o salvato 7 persone. In effetti in Italia la comunicazione delle volontà in vita di donare gli organi in caso di morte cerebrale ancora non decolla, non è stata ancora sistematizzata. E le donazioni sono in calo. In un momento drammatico la famiglia si trova un doppio carico: affrontare il lutto e dover decidere in un periodo molto ristretto se donare o meno. Molti reagiscono con una fuga dal problema. E’ più frequente che i genitori donano gli organi dei figli, rispetto al contrario. I genitori vedono la possibilità di proseguire, in qualche modo, la vita di un giovane prematuramente stroncata. Per gli anziani, poi, non è vero che non possono donare: lo possono fare non a un giovane, ma a un coetaneo o un po’ più giovane. Comunque sia, è un atto altruistico che ridà la vita o ne migliora le condizioni». l’equipe sta svolgendo corsi di formazione agli operatori della Asl, «i primi che devono essere convinti dell’importanza della donazione. Poi li faremo a chi non è addetto ai lavori», conclude il primario.

©RIPRODUZIONE RISERVATA