La Sangritana si riprende i pezzi

Cabinovia di Prati di Tivo, domani l’apertura delle buste per la nuova gestione della mega struttura

PIETRACAMELA. E’ una lotta contro il tempo. I giorni passano inesorabili e aprire gli impianti di risalita ai Prati di Tivo diventa sempre più difficile. Domani è l’ultimo giorno per la presentazione delle offerte per aggiudicarsi la gestione per 4 mesi degli impianti. Una gara veloce indetta dal cda della Gran Sasso teramano per garantire la stagione sciistica.

Domani dunque si saprà, intanto, se qualcuna delle ditte invitate ha partecipato. La Gran Sasso teramano ha chiesti 100mila euro di affitto per i quattro mesi di gestione. «Se non risponde nessuno», spiega il presidente della società, Marco Bacchion, stiamo valutando la possibilità di procedere all’affidamento diretto. Non a caso abbiamo chiesto un parere a un legale». In questo caso si procederebbe a una trattativa “a due”, le cui probabilità di successo sono più alte.

Certamente quello che è accaduto ieri ai Prati di Tivo non fa ben sperare. Ieri mattina tecnici della Sangritana sono andati a smontare il tapis roulant dell’impianto per bambini “Pratilandia”. Sembra proprio che la società frentana non sia interessata l’appalto per 4 mesi. Oppure quanto accaduto ieri potrebbe essere letto come un segnale alla Gran Sasso teramano.

Comunque sia, il tempo stringe. E stringe soprattutto per la manutenzione degli impianti. La Gran Sasso termano ha chiesto ad alcune ditte dei preventivi, ma ancora non assegna l’incarico. «I tempi sono ristretti, i lavori devono iniziare subito. Ci vogliono 60 giorni lavorativi, ma anche a farli in 45 il Natale rischia di saltare, con lavori fatti seriamente», commenta Antonio Riccioni, amministratore della Siget la ditta che si occupava della manutenzione per la Sangritana.

A tal proposito, l’altroieri in Provincia si è tenuto un incontro per fare il punto sulla situazione, dopo la messa in cassa integrazione dei 5 operai della Siget. Alla riunione, con l’assessore provinciale al lavoro Eva Guardiani, hanno partecipato la Gran Sasso teramano e anche i sindaci dei Comuni interessati, oltre a Riccioni. Sempre per quanto riguarda la Siget, questa ha presentato ricorso al Tar contro l’avviso di demolizione inviato dal Comune di Isola della ex stazione di monte, il cui possesso è della Siget. «Io ho le carte che provano che è del Comune di Pietracamela, il nostro avvocato ha tirato fuori carte del ’700», afferma Riccioni, «noi abbiamo comunque dato disponibilità a dare l’uso dell’immobile di monte al Comune di Pietracamela, fino a che non verrà deciso degli uffici competenti di chi è la proprietà». Il Comune di Isola nel frattempo ha sospeso i provvedimenti.

C’è infine un altro fronte, quello dei ritardi nell’arrivo dei 12 milioni di fondi Fas per pagare la seggio-cabinovia. Ritardi che stanno creando non pochi problemi alla Gran Sasso teramano, che si trova a dover pagare gli interessi si un mutuo che ha dovuto accendere per pagare l’impianto. «Abbiamo appuntamento venerdì in Regione con il settore competente», spiega Bacchion, «ci sono diverse problematiche da risolvere, dalle fiscali a quelle di rendicontazione».©RIPRODUZIONE RISERVATA