Lettera di Brucchi ai sindaci di tutti i capoluoghi soppressi
Propone una grande manifestazione a Roma, quando il decreto legge arriverà in parlamento Già arrivano le prime risposte positive dai colleghi di Chieti, Imperia, Piacenza e Pistoia
TERAMO. «Caro collega, blocchiamo il decreto sul riordino delle Province». Il sindaco Maurizio Brucchi scrive ai primi cittadini dei capoluoghi soppressi dal governo per invitarli alla mobilitazione. Nella lettera, inviata per email ieri mattina, viene lanciata l'idea di un'iniziativa di protesta a Roma da tenere quando il decreto legge arriverà in parlamento per la ratifica.
Lo scopo, spiega Brucchi nel testo, non è «difendere poltrone ma innanzitutto una identità culturale, storica e sociale». A questa motivazione il sindaco aggiunge «che è doveroso anche salvaguardare posti di lavoro, senza dimenticare il depauperamento istituzionale e amministrativo che ne conseguirà per territori che perderanno realtà importanti». Il sindaco, come aveva annunciato subito dopo il varo del provvedimento governativo, si è subito attivato per estendere su scala nazionale la pressione politica già esercitata all'Aquila durante il consiglio regionale sul riassetto delle province. Secondo il primo cittadino teramano, il provvedimento del governo sacrifica solo alcuni territori, tra cui Teramo, a vantaggio di altri. Per questo, i capoluoghi soppressi devono coalizzarsi per impedire la conversione in legge del decreto da parte di Camera e Senato. Brucchi incita i colleghi «a far sentire la nostra voce, assieme e con determinazione» per condizionare il voto dei parlamentari. Una volta bloccato il piano di riassetto, a detta del primo cittadino, si potrebbe proporre «una legge costituzionale che sappia dare la giusta lettura delle peculiarità di ogni territorio, che possa aprire alle giuste prospettive, che sia in grado di disegnare un futuro di crescita e sviluppo per le nostre città, anziché di involuzione». Per Brucchi la soluzione più equa resta l'azzeramento di tutte le Province. La sua iniziativa ha già riscosso alcuni consensi. Nel giro di poche ore dall'invio della mail, i primi segnali d'interesse sono arrivati da Chieti, Imperia, Piacenza e Pistoia.
Il sindaco continua a tenere aperto anche il fronte locale della protesta. «Non escludo l'organizzazione di una grande manifestazione a Teramo», annuncia, «con tutti i cittadini e le associazioni». Non si placa il botta e risposta con il Pd. «L'abolizione della nostra Provincia è una loro responsabilità», conclude Brucchi, «aspetto di sapere se parteciperanno all'iniziativa a Roma».
Gennaro Della Monica
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