TERAMO

Mariti violenti, tre provvedimenti restrittivi in pochi giorni

Le indagini dei Carabinieri hanno portato all'emissioni delle misure a Penna S.Andrea, Bellante e Nereto

TERAMO - Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale di Teramo hanno condotto diverse attività mirate a tutelare le vittime di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia che hanno portato alla denuncia degli autori

A Penna Sant’Andrea, i Carabinieri della Stazione di Val Vomano hanno dato esecuzione al “divieto di avvicinamento della parte offesa e divieto di dimora” nei confronti di un operaio, italiano, 30enne. La misura è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Teramo, che ha concordato con le risultanze investigative svolte dai Carabinieri, avviate a seguito della denuncia della moglie dell’operaio (una 33enne, italiana, casalinga), che ha denunciato di aver dovuto subire, dal 2017, minacce e comportamenti vessatori da parte del marito

A Bellante, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione delle relative indagini, hanno dato esecuzione alla misura dell’“allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle parti offese” emessa dal G.I.P. di Teramo nei confronti di un pensionato italiano, di anni 63. I fatti-reato risalgono al mese di luglio scorso, prontamente perseguiti dall’Arma di Bellante a seguito di denuncia sporta dalla moglie e dai figli dell’uomo.

A Nereto, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà un operaio 44enne, italiano, responsabile del reato di “maltrattamenti in famiglia” in danno della moglie 41enne. La donna si è rivolta ai militari riferendo che da circa un anno è costretta a subire reiterati maltrattamenti, sia fisici che psicologici, da parte del marito. Sono state subito avviate le procedure operative previste dal c.d. “codice rosso”.

A Teramo, i Carabinieri della Stazione di San Nicolò a Tordino a seguito di mirate indagini hanno sequestrato, ad un 38enne italiano, una pen-drive con telecamera. Sono in corso accertamenti finalizzati a riscontrare se l’uomo l’abbia utilizzata per filmare clienti nei camerini di un negozio di abbigliamento. Il fatto-reato previsto dall’art.615-bis c.p. (interferenze illecite nella vita privata) è perseguibile a seguito di querela delle parti offese.