Montefino, il sindaco occupa l'ufficio postale per protesta / VIDEO
gesto simbolico di Ernesto Piccari contro i disagi che provoca l'apertura a giorni alterni della minis-sede e l'assenza di uno sportello automatico
MONTEFINO. Il sindaco di Montefino, Ernesto Piccari, occupa da questa mattina l’ufficio postale del paese per protestare e manifestare il malcontento della comunità alla luce delle decisioni di Poste Italiane di ridurre l’orario di funzionamento dello sportello in paese.
Dopo i duri giorni legati alla blocco per la pandemia non c’è stata una riapertura completa dello sportello. Poste Italiane ha stabilito l’operatività sportello a giorni alterni.
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Una decisione che il sindaco e l’amministrazione comunale considerano ingiusta e irrispettosa delle esigenze dei cittadini, anche in considerazione del fatto che nel piccolo centro del Teramano non ci sono banche e che nei tre giorni di apertura si formano code con ulteriore aggravio della possibilità di nuovi contagi da Covid-19.
Preoccupazioni che il sindaco dice di aver scritto il 17 giugno alle Poste ricevendo dopo 19 giorni una risposta che non lascia dubbi: “Per quanto riguarda il bacino servito dall’Ufficio di Montefino, – si legge nella nota di Poste Italiane – razionalizzato, di cui Lei chiede l’aumento dell’offerta, dal monitoraggio effettuato non sono emerse criticità. Preme sottolineare che la soluzione adottata non riveste carattere definitivo e che l’azienda, a seguito della Sua richiesta, proseguirà con un costante monitoraggio al fine di valutare la data definitiva di aumento dell’offerta degli Uffici Postali de quo”. Le criticità però ci sono. A dimostrarlo le code che si formano nei tre giorni di apertura.
“Già in passato ho dovuto ricorrere a questa forma di protesta – commenta Piccari – chi più di un sindaco che raccoglie quotidianamente le lamentele e le preoccupazioni dei cittadini può monitorare lo stato dei fatti? Nel nostro comune non c’è neppure uno sportello automatico Postamat, per il quale ho fatto richiesta. Non ci sono banche e i servizi online non attecchiscono molto sulle persone anziane, la maggior parte dei miei concittadini. Persone che per spostarsi nei comuni limitrofi devono farsi accompagnare con enormi difficoltà e disagi. Il mio gesto è anche frutto dell’esasperazione legata alla necessità di tutelare le aree interne, evitando, attraverso i servizi, l’ulteriore spopolamento e il senso di abbandono che troppo spesso pervade i cittadini. Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza del Covid-19, come paziente, come medico e come Sindaco. Evitare assembramenti è una delle regole chiave, Poste Italiane non ci aiuta con una apertura così limitata. Chiediamo di essere ascoltati e di far prevalere i diritti dei miei concittadini, soprattutto gli anziani, rispetto a ragioni prettamente economiche”.