FIRENZE
Morto nel crollo di Firenze, la vedova: "Dopo nove mesi è ora di fare i nomi degli indagati"
Simona Mattolini, moglie di Luigi Coclite, originario di Montorio al Vomano: "Era l'unico qualificato e non doveva essere lì, se ci fossero stati più controlli non saremmo qui"
FIRENZE. «Sono passati quasi nove mesi e ancora non c'è alcun iscritto nel registro degli indagati, probabilmente per paura dei nomi, mi chiedo questa cosa. Io credo che sia il momento di scriverli quei nomi, che le perizie vengano consegnate se non è ancora stato fatto. Direi basta ora, direi che ci dovrebbero fare un regalo di Natale con quei nomi». Lo ha detto Simona Mattolini, vedova di Luigi Coclite, originario di Montorio al Vomano e una delle vittime del crollo del cantiere di via Mariti a Firenze.
Come riporta l'agenzia giornalistica Ansa, la vedova ha partecipato, con altri parenti delle vittime, alla cerimonia di consegna della raccolta fondi promossa dal Comune di Firenze e dalla Misericordia.
«Luigi - ha aggiunto la donna - era l'unico qualificato e non doveva essere lì, era un fornitore, non faceva parte di tutte quelle ditte che erano in subappalto». «Non faceva parte di una ditta in subappalto in quanto fornitore, dunque era l'unico qualificato dei cinque morti - spiega - Probabilmente se ci fossero stati più controlli da parte dei sindacati, dell'Asl, semplicemente non saremmo qui. Bisognerebbe che chi di dovere iniziasse a fare il proprio dovere».