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Multe e Tari non pagate a Teramo, via al recupero

Cartelle in arrivo nelle case, già segnalati errori e vizi di notifica. La tassa sui rifiuti evasa dal 2008 tocca i 12 milioni

TERAMO. Multe: sono ancora dolori per i cittadini teramani visto che una società di riscossione per conto del Comune sta notificando in questi giorni contravvenzioni al codice della strada relative al periodo 2011-2012, ma la vera stangata in arrivo riguarderà la riscossione coatta della Tari.

In ballo per il Comune di Teramo ci sono 12 milioni di euro di tassa sui rifiuti che l’ente deve riscuotere a partire dal 2008 fino ad oggi. Cifre esorbitanti che rischiano di andare in prescrizione, da qui il sollecito del Comune che ha richiamato la società pugliese di riscossione, la Cerin, aggiudicataria dell’appalto dal giugno dello scorso anno, ad agire con le esecuzioni. Un primo campanello d’allarme è stato suonato dall’associazione Robin Hood presieduta da Pasquale Di Ferdinando, al quale alcuni cittadini si sono rivolti per via di errori e imprecisioni nelle notifiche. «Innanzitutto ritengo sconcertante la scelta di riscuotere le multe nel mese di agosto, quando i cittadini sono fuori, scadono i termini delle notifiche e anche il personale degli uffici a cui rivolgersi per eventuali contestazioni è all’osso», ha detto a Teleponte il presidente dell’associazione dei consumatori.

Di Ferdinando segnala anche «numerosi errori o difetti di notifica sia negli importi contestati, sia negli intestatari delle autovetture sanzionate. Alcuni non riconoscono nemmeno la firma sulla notifica e altri sostengono si tratti di verbali già pagati». Ma i verbali sulle infrazioni al codice della strada sono solo la punta dell’iceberg. A illustrare l’entità dei cosiddetti “ruoli”, ovvero gli elenchi nominativi dei soggetti debitori consegnati all’agenzia di riscossione, è l’assessore al bilancio Eva Guardiani, che spiega come sia stato proprio l’ente a sollecitare la Cerin alla riscossione per evitare la prescrizione degli importi, in alcuni casi ingentissimi. Difatti la società di riscossione è incaricata anche di esigere gli importi non pagati nel tempo di Tasi, Tari e Imu e di tutti gli altri tributi dovuti al Comune. E la partita più ingente è rappresentata proprio dalla Tari. «Solo lo scorso anno», ha dichiarato la Guardiani «abbiamo maturato 4 milioni di euro di crediti non riscossi, che si aggiungono agli 8 milioni di euro degli anni precedenti». L’assessore però argina anche le preoccupazioni. «Più che i cittadini, questi solleciti vengono recapitati ad aziende morose. Ci sono società che devono al Comune importi anche di 40-50 mila euro e verso le quali l’ente ha già proceduto con tentativi di mediazione, concertando rateizzazioni, piani di rientro o solleciti bonari senza alcun esito». E dal momento che molte aziende falliscono o cessano la loro attività il timore è che queste somme possano trasformarsi in crediti inesigibili.

«Ovviamente non andremo a perseguitare cittadini con debiti di 300 o 400 euro, ma stiamo sollecitando per lo più le aziende che costituiscono un rischio più concreto in termini di inesigibilità e prescrizione». Il Comune ha messo a disposizione della Cerin un locale dentro l’Ufficio tributi di piazza Martiri della Libertà a cui potersi rivolgere per le delucidazioni del caso. Ma per Di Ferdinando non bisogna farci troppo affidamento: «I telefoni della società risultano sempre occupati, le linee in questi giorni sono bollenti. I cittadini che rilevano incongruenze agiscano intanto in autotutela rivolgendosi al comando dei vigili e sporgendo denuncia qualora non riconoscano le firme sulle notifiche».