Francesco Di Rocco, 49 anni, e a destra il padre Mario, ex capostazione 83enne

TERAMO

"Non volevo uccidere mio padre, ma fargli capire che non potevo più sopportarlo"

Francesco Di Rocco racconta in due ore al giudice che cosa è successo la sera dell'omicidio. L'avvocato chiede i domiciliari

TERAMO. "Mi spiace, non volevo uccidere, non avrei mai voluto fare del male a mio padre anche se per una vita mi ha oppresso. Ho preso il coltello perché volevo fargli capire che non potevo più andare avanti a sopportare". Francesco Di Rocco, 49 anni, racconta per due ore al giudice che cosa è successo lunedì sera in casa quando, reoconfesso, ha ucciso il padre Mario, ex capostazione 83enne. Coltellate inferte dopo un litigio, l’ennesimo di una vita.

leggi anche: Uccide a coltellate il padre anziano Francesco Di Rocco, 49 anni, è stato arrestato, il papà Mario, ex capostazione 83enne, è morto questa notte al Mazzini. L'omicidio è l'epilogo di tensioni che duravano da tempo, fatale l'ultima lite

"Mi ha rimproverato per gli adesivi sull’insalatiera, ho preso un coltello che non era appuntito e con quello l’ho colpito non so quante volte. Quando è caduto a terra mi sono fermato e ho chiamato il 118 per i soccorsi", prosegue, con una precisazione: "Il coltello l’ho lavato con l’acqua perché avevo timore che mio padre potesse sgridarmi perché lasciato sporco".

Il giudice ha convalidato e confermato l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dal rapporto di parentela, l’avvocato ha chiesto la revoca della misura cautelare in carcere e la concessione dei domiciliari con braccialetto elettronico: chiederà una consulenza psichiatrica.

copyright il Centro

ARTICOLO SUL CENTRO IN EDICOLA