ROSETO DEGLI ABRUZZI
Nuovo raid vandalico nella riserva del Borsacchio / FOTOGALLERY
Nella giornata del 28 dicembre si scoprono rifiuti abbandonati in spiaggia, cartelloni rotti e impronte di fuoristrada fresche
ROSETO DEGLI ABRUZZI. Buste di rifiuti, tracce di fuoristrada sulle dune e cartellonistica rotta: nella riserva del Borsacchio tornano vandali e incivili.
Protestano le Guide Del Borsacchio, presiedute da Marco Borgatti, che già a novembre scorso erano stati costretti a risistemare recinti e cartellonistica a seguito di un raid vandalico.
"Una storia che continua", dicono, "la riserva Borsacchio da quasi 18 anni è senza gestione e fondi. Tutto viene portato avanti dai volontari e dai cittadini. Esempio chiave la cartellonistica, realizzata e posizionata gratuitamente dai volontari con l'aiuto di moltissimi cittadini e turisti che lasciano contributi. A novembre scorso dei vandali hanno buttato giù le aree delimitate e autorizzate del progetto salvadune e salvafratino e distrutto diversi cartelli che spiegavano cos'era la duna, la sua vegetazione e le specie protette che la vivono".
Sempre a novembre i volontari hanno trovato un fuoristrada che correva fra dune e campagna incurante dei passanti: "Chiamate le autorità da Giulianova", riferisce Borgatti, "i carabinieri hanno cercato di intercettare i criminali che nella loro folle corsa sulla spiaggia hanno buttato giù altri cartelli e delimitazioni".
E ieri l'ultimo episodio: "Il 28 dicembre veniamo chiamati dai vigili urbani per una segnalazione di abbandono rifiuti sulla spiaggia e nel controllo scopriamo impronte di fuoristrada fresche e altri cartelli buttati giù. La cosa deplorevole è che questi criminali non solo distruggono beni comuni ma devastano la beneficenza di centinaia di cittadini e turisti che con il loro contributo hanno pagato quei cartelli per avere un minimo di informazioni per fruire della riserva. Il tutto si somma ai tratti collinari dove proprio una settimana fa i volontari hanno sorpreso un camioncino a sversare rifiuti".
"Il 2023 è alle porte", conclude Borgatti, "serve una gestione della riserva, servono fondi per attivarla realmente e renderla una opportunità di sostenibilità ambientale e turismo sostenibile. Al momento la riserva esiste solo sulla carta".