Omicidio di Melania, l'inchiesta è finita

Parolisi questa mattina riabbraccia la figlioletta portata in carcere dai genitori della vittima
TERAMO. Le indagini sull'omicidio di Melania Rea, la giovane mamma di Somma Vesuviana uccisa con 32 coltellate nel bosco di Ripe, sono concluse. Qualche giorno fa, infatti, i carabinieri del Ris hanno riconsegnato gli ultimi accertamenti sul Dna trovato sul corpo della vittima facendo definitivamente chiarezza su alcuni punti e spazzando via l'ombra di un presunto complice.
Secondo l'accusa nel primo pomeriggio di lunedì 18 aprile, giorno dell'omicidio, Melania era nel bosco di Ripe e Salvatore Parolisi, il marito della donna, mente quando dice che era sul pianoro di Colle San Marco e che da qui lui l'ha vista sparire per sempre mentre cercava un bagno. E' ipotizzabile che, proprio alla luce di questi ultimi dati, la procura entro breve presenti la richiesta di giudizio immediato per il caporal maggiore Parolisi, che per gli inquirenti resta l'unico indagato ma che si è sempre proclamato innocente.
E, proprio alla vigilia della chiusura dell'inchiesta giudiziaria, oggi in carcere Parolisi potrà riabbracciare la figlioletta di due anni che non vede dal 20 luglio, giorno in cui è stato arrestato. A portare la piccola in carcere non saranno i familiari del caporal maggiore. Il tribunale dei minori di Napoli ha affidato la bimba ai nonni materni e saranno proprio loro due a varcare la soglia della casa circondariale in cui è rinchiuso l'uomo accusato di aver ucciso la loro figlia con 32 coltellate.
L'incontro sarà seguito dai servizi sociali, ma su questo la famiglia Rea ha espresso perplessità attraverso i suoi legali Mauro Gionni e Marco Capone. «La famiglia si trova sprovvista ed impreparata non avendo avuto nessun tipo di assistenza da parte dei servizi sociali per questa occasione», ha detto nei giorni scorsi Gionni, «noi diciamo che questo percorso doveva avvenire prima dell'incontro. Che cosa dovranno dire prima e dopo alla bambina? Come si svolgerà l'incontro? Una sconosciuta prenderà la piccola e la porterà dal padre? Noi ci auguriamo che prevalga l'interesse della minore».
Parolisi più volte aveva chiesto di poter vedere la bambina per le feste di Natale. Questo dopo che il 2 dicembre i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno disposto che possa incontrarla ogni tre settimane. I giudici, inoltre, hanno rinviato ad aprile la decisione sulla revoca della patria potestà a Parolisi. Secondo i giudici, infatti, per ora non è possibile esaminare la richiesta avanzata dalla procura dei minori perchè la vicenda giudiziaria non è ancora conclusa. «Per il momento», hanno scritto i magistrati nel provvedimento, «Parolisi è un indagato in custodia cautelare in carcere». (d.p.)
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