Omofobia, le scuse del ristoratore

20 Agosto 2019

Dopo la denuncia dell’Arcigay incontro tra gestore e ragazzo

ROSETO. «Non avevamo compreso a pieno cosa fosse realmente accaduto. Abbiamo assistito soltanto alla fase finale dell’episodio dal quale prendiamo ampiamente le distanze. Siamo stati e saremo sempre contro ogni forma di discriminazione». A dirlo il gestore del locale dove, nel giorno di Ferragosto, si è verificato un episodio di discriminazione nei confronti di un ragazzo omosessuale che è stato reso noto dall’Arcigay di Teramo. Il giovane sarebbe stato aggredito verbalmente mentre era in fila davanti al bagno da alcuni avventori del locale e successivamente il gestore del locale lo avrebbe fatto rientrare da un ingresso secondario. Il gestore, che ha sostenuto che forse a causa della stanchezza e del caos del giorno di Ferragosto non aveva capito la gravità dell’episodio, ha voluto incontrare il ragazzo per porgere le proprie scuse per l’accaduto.
L'Arcigay è soddisfatta che il gestore del locale abbia preso pubblicamente le distanze dall’episodio, in modo chiaro e senza esitazione. «Mantenere viva l'attenzione su simili fatti», scrive nella nota l’Arcigay, «resta fra gli obiettivi imprescindibili di Arcigay Teramo che da sempre si batte per dar voce a qualsiasi vittima di discriminazione». E in difesa del ragazzo interviene anche la commissione Pari opportunità di Roseto, che esprime massima solidarietà al giovane . «Si tratta di un grave episodio di omofobia», si legge nella nota della commissione pari opportunità, «oggi una piaga sociale che conta numerose aggressioni e minacce. Purtroppo non è raro leggere notizie di cronaca che vedono gli omosessuali come vittime di violenza, ancora più grave che accadano in locali pubblici davanti a spettatori inermi, come è avvenuto nel ristorante rosetano. Quanto accaduto non può cadere nel dimenticatoio, tale fatto ci ha indignate. Occorre fermezza nei confronti dei responsabili delle violenze e una legislazione più dura. Siamo tutti uguali, ognuno di noi con le sue peculiarità, ma tutti meritevoli di rispetto». Secondo la commissione Pari opportunità «non possono essere più ammessi episodi di violenza né fisica né psicologica; la denuncia e il contrasto all’omofobia devono costituire un impegno fermo e costante per le istituzioni e per la società tutta».(l.v.)
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