Rifiuti, una nuova stangata
Aumenti fino a 40 euro per le case, più alti per le ditte.
TERAMO. Stanno arrivando alla spicciolata nelle case dei teramani. Sono i bollettini di pagamento della Tia, la tariffa di igiene urbana. E tutti portano sorprese spiacevoli: gli importi sono infatti aumentati. Per le case in media si devono sborsare dai 10, ai 30, ai 40 euro in più. E di questi tempi può essere un problema. «Io faccio diligentemente la raccolta differenziata, con non pochi disagi, ma se mi arriva una bolletta della Tia con un aumento di 30 euro rispetto all’anno scorso, perchè dovrei farla?», sbotta Andrea Rapagna di Piano d’Accio, «la Team ci guadagna pure vendendo i rifiuti riciclati, ma la Tia aumenta. Ho tentato anche di dirlo al sindaco, ma non sono riuscito a parlarci. Molti la pensano come me: al circolo degli anziani non si parla d’altro».
Di proteste del genere se ne sentono tante in giro. «Io l’anno scorso ho pagato 102 euro, quest’anno 111», commenta A.F., «sono 9 euro di differenza, ma avrei fatto volentieri a meno di pagarli. Io vivo da sola e con la mia pensione devo arrivare a tutto. Più di un anno fa sentii che avevano trovato un sito per fare una discarica dalle parti di Colle Izzone, non capisco perchè non l’abbiano voluta fare. E noi paghiamo un sacco di soldi per portare i rifiuti lontano». In effetti da tempo i rifiuti finiscono nella discarica di Colle Cese. La Team conferma gli aumenti. «Sono stati necessari», conferma il direttore amministrativo, Mauro Castelli, «tutto deriva da un aumento dei costi, dello smaltimento ma anche di altro.
Nel 2007 e nel 2008 eravamo riusciti a contenerli con economie di gestione, nel 2009 non è stato più possibile». L’aumento però non è uguale per tutti. «Per l’utenza domestica è minore, si aggira sul 4, 5%», spiega Castelli, «per le utenze non domestiche gli aumenti sono maggiori, si aggirano sull’8%. E’ stata presa questa decisione perchè le aziende hanno più possibilità di ammortizzare l’aumento, “spalmandolo” nei propri processi produttivi». Sull’aumento hanno pesato anche un paio di fattori. Uno è la morosità. «Ammonta a più del 10%, si tratta soprattutto di aziende», afferma il direttore che non può dare dati precisi in quanto le procedure di recupero coattivo non sono concluse. Ma anche le scuole hanno fatto la loro parte. «Le scuole prima pagavano Tia in base alla superficie, dal 2008 invece la pagano in base agli alunni, secondo parametri di rimborso stabiliti a livello nazionale», chiarisce Castelli, «per cui le cifre sono molto diminuite».
Di proteste del genere se ne sentono tante in giro. «Io l’anno scorso ho pagato 102 euro, quest’anno 111», commenta A.F., «sono 9 euro di differenza, ma avrei fatto volentieri a meno di pagarli. Io vivo da sola e con la mia pensione devo arrivare a tutto. Più di un anno fa sentii che avevano trovato un sito per fare una discarica dalle parti di Colle Izzone, non capisco perchè non l’abbiano voluta fare. E noi paghiamo un sacco di soldi per portare i rifiuti lontano». In effetti da tempo i rifiuti finiscono nella discarica di Colle Cese. La Team conferma gli aumenti. «Sono stati necessari», conferma il direttore amministrativo, Mauro Castelli, «tutto deriva da un aumento dei costi, dello smaltimento ma anche di altro.
Nel 2007 e nel 2008 eravamo riusciti a contenerli con economie di gestione, nel 2009 non è stato più possibile». L’aumento però non è uguale per tutti. «Per l’utenza domestica è minore, si aggira sul 4, 5%», spiega Castelli, «per le utenze non domestiche gli aumenti sono maggiori, si aggirano sull’8%. E’ stata presa questa decisione perchè le aziende hanno più possibilità di ammortizzare l’aumento, “spalmandolo” nei propri processi produttivi». Sull’aumento hanno pesato anche un paio di fattori. Uno è la morosità. «Ammonta a più del 10%, si tratta soprattutto di aziende», afferma il direttore che non può dare dati precisi in quanto le procedure di recupero coattivo non sono concluse. Ma anche le scuole hanno fatto la loro parte. «Le scuole prima pagavano Tia in base alla superficie, dal 2008 invece la pagano in base agli alunni, secondo parametri di rimborso stabiliti a livello nazionale», chiarisce Castelli, «per cui le cifre sono molto diminuite».