Corropoli

Risparmi sottratti dai conti correnti delle Poste: l’inchiesta si allarga, nuove denunce contro le due impiegate

15 Aprile 2025

Il caso di Corropoli, nel Teramano. Altri risparmiatori ritengono di essere stati truffati dalle operatrici indagate. Gli ammanchi sarebbero dunque maggiori del mezzo milione ipotizzato

CORROPOLI. L’inchiesta sui risparmi sottratti a un correntista di Poste italiane nell’ufficio di Corropoli si allarga. Ai carabinieri della stazione di Corropoli, infatti, sono state presentate almeno due nuove denunce contro ignoti da parte di risparmiatori che presumono di essere stati truffati da qualcuno che avrebbe loro sottratto denaro. Un altro risparmiatore postale ha dato incarico a un legale per gli stessi motivi. Per giorni, infatti, diversi cittadini che hanno attivi i conti correnti e diverse forme di investimento finanziario nell’ufficio postale di Corropoli hanno chiesto agli operatori di conoscere la loro posizione e di avere gli estratti conto e alcuni avrebbero anche deciso di spostare altrove i propri risparmi. 

Il comprensibile panico fra i clienti è esploso a causa della vicenda che vede due dipendenti di Poste Italiane di Corropoli indagate, a vario titolo, per truffa, peculato, sostituzione di persona e ricettazione. Il pubblico ministero Laura Colica, giorni fa, aveva notificato l’avviso di conclusione delle indagini alle due operatrici che, a seguito dell’inchiesta, erano già state spostate in altra sede. L’inchiesta è scattata su ammanchi di denaro e connesse operazioni ai danni di un cliente. Premesso che, fino a sentenza definitiva, resta la presunzione di innocenza delle operatrici sotto inchiesta, il correntista ha denunciato alla polizia postale di Teramo di essere stato “ripulito”, a sua insaputa, di oltre mezzo milione di euro (in particolare da una delle due indagate, più marginale sarebbe il ruolo dell’altra secondo le carte) tra somme nel libretto postale, dove transitavano gli interessi riconosciuti, ed estinzione di buoni fruttiferi, alcuni dei quali erano stati emessi incassando e convertendo la polizza vita di un familiare scomparso. L’uomo avrebbe compreso di essere stato depredato dell’ingente somma quando è stato convocato dall’ufficio antifrode e sicurezza di Poste italiane per alcune operazioni, in particolare per la polizza vita del padre deceduto che risultava non incassata. In realtà quella polizza era stata estinta e convertita. 

Alla Procura della Repubblica di Teramo stanno arrivando le nuove denunce e alle indagini potrebbe essere delegata la guardia di finanza. Se verranno trovati riscontri, la somma sottratta sarebbe maggiore del mezzo milione finora ipotizzato.

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